Una videoconferenza per illustrare l'avvio dell'atteso intervento di bonifica della discarica in via Le Lame. È stata organizzata ieri sera dal circolo civico del Pd sulla propria pagina Facebook e ha visto la partecipazione dei vertici Dem, primo fra tutti il presidente del Consiglio regionale Mauro Buschini.
L'iniziativa in streaming del Partito Democratico, presentata dal presidente del circolo frusinate Stefania Martini, aveva come obiettivo fornire una dettagliata spiegazione sulle varie fasi delle operazioni di risanamento del sito.
All'introduzione della presidente Martini sono seguiti i saluti del segretario Provinciale Luca Fantini e del segretario del circolo Andrea Palladino. Entrambi hanno sottolineato l'importanza del lavoro svolto dal partito, anticipando le ulteriori attività del Pd sul fronte ambientale nel Capoluogo e in provincia. Oltre a ricordare che i finanziamenti regionali sbloccati per il sito di via Le lame erano stati predisposti da Mauro Buschini quando era assessore all'Ambiente.
Quindi, la parola è passata al presidente del Consiglio regionale, che ha illustrato le varie fasi della bonifica partendo da un presupposto: «La discarica di via Le Lame è uno dei simboli dei problemi ambientali della Valle del Sacco». Lo confermano soprattutto le sue dimensioni, ha sottolineato l'onorevole Buschini: «I primi conferimenti sono iniziati nel 1956 e da allora il piano della discarica è cresciuto fino a toccare i 170 metri sul livello del mare. Una collina di rifiuti indifferenziati che occupa un'area di 37.500 metri quadri, composta da 650mila metri cubi di materiali depositati senza alcun trattamento».
È uno scenario allarmante quello descritto dal presidente dell'Assise regionale, che ha voluto rimarcare l'impatto devastante del sito sull'ecosistema locale. Una superficie utilizzata e ampliata più volte dal 1987 al 2002, almeno in quattro fasi: la prima 33 anni fa, la seconda dal 1992 al 94, la terza dal 1994 al 98, l'ultima nel 2001-02. Da allora, ha puntualizzato Buschini, è iniziato il processo di gestione "post mortem", durante il quale l'Arpa ha rilevato nel sito pericolosi livelli di arsenico, piombo, nickel e altre sostanze tossiche.
Anche se in questi ultimi anni, ha ricordato il presidente del Consiglio regionale, sono stati realizzati numerosi pozzi per la raccolta del percolato e dei biogas per la messa in sicurezza della discarica. Nel 2013, però, è arrivata la svolta. L'impianto di via Le Lame è stato inserito nel nuovo Sin "Valle del Sacco", «ed è l'unico in Italia a beneficiare di tale procedimento, che ha portato a un monitoraggio costante e alla risagomatura del sito».
Le operazioni di bonifica, ha ricordato Buschini, «partiranno grazie a un investimento regionale di oltre 10,8 milioni di euro. Una somma che certamente non basterà, ma continueremo a inserire la discarica in tutte le programmazioni regionali per ottenere ulteriori risorse. Da questo momento, però, inizierà la caratterizzazione definitiva, per capire che tipo di materiale si trova nel sito.
Quindi - ha concluso Buschini - ci troveremo di fronte a una scelta: o effettuare un primo trattamento in loco e trasferire successivamente i rifiuti in impianti specializzati; oppure, trattarli direttamente sul posto.
Ma oggi quello che conta è soprattutto avere imboccato la strada della bonifica, e che non si prevedono tempi lunghi per lo smantellamento della discarica, al quale seguirà l'indispensabile risanamento dei terreni».