«Condivise, partecipate, aperte, con i cittadini protagonisti. Le primarie del centrosinistra per la scelta del candidato sindaco di Frosinone le immagino così». A parlare è Francesco De Angelis, leader di Pensare Democratico, la componente maggioritaria del Pd in provincia.

Mancano diciotto mesi alle elezioni comunali di Frosinone, che però rappresenteranno la "madre di tutte le battaglie" politiche del prossimo futuro in Ciociaria. Nei giorni scorsi la strambata nel centrosinistra: sì alle primarie come metodo per la scelta del candidato sindaco. E un'accelerazione l'ha sicuramente impressa Francesco De Angelis. In questo modo la coalizione si apre e si evitano sul nascere strappi sul candidato. Si compete alle primarie con il patto di ferro che poi tutti remeranno dalla stessa parte.

Tra i nomi che circolano c'è quello di Mauro Vicano, ex presidente della Saf e già manager della Asl. Ma anche quello dell'ex sindaco Michele Marini, che fa parte di Base Riformista, la componente che fa riferimento ad Antonio Pompeo.

Spiega Francesco De Angelis: «Le primarie aperte rappresenteranno l'occasione per allargare la coalizione. Il campo del centrosinistra deve essere largo e aperto. Il Psi? È tra i fondatori del centrosinistra.
Ma guardo anche alle civiche. È fondamentale puntare su progetti di forte innovazione, condivisi. Senza steccati e senza paletti. Non mi nascondo dietro un dito: nel centrodestra vedo un campo civico con il quale possiamo e dobbiamo interloquire. E dico questo perché è evidente che in quella coalizione si notano delle contraddizioni. D'altronde alle comunali è così: si vince anche attraverso la capacità di saper intercettare consensi trasversali, vale a dire di ottenere la fiducia di persone che magari alle politiche votano per un altro schieramento. E questo si ottiene attraverso le proposte amministrative all'altezza della situazione».

Chiediamo a De Angelis: può succedere che alle primarie ci siano più candidati del Pd e magari anche l'ex sindaco Michele Marini, esponente dell'area di Pompeo? Risponde: «Le primarie servono per allargare il campo. Chi vuole partecipare lo fa e poi, come si dice, vinca il migliore. La prima condizione è che ci sia un accordo. E posso dire che l'intesa già c'è e che abbiamo svolto diversi incontri. Le condizioni esistono tutte: il Pd sarà unito e metterà in campo una lista molto forte. L'obiettivo dell'intero centrosinistra è quello di arrivare a mettere in campo il candidato migliore, quello che cioè avrà maggiori possibilità di vincere le comunali. Non commetteremo errori: chi spera nel contrario stavolta resterà deluso.

I partiti raggiungeranno presto e bene un'intesa su una piattaforma comune, piattaforma che dovranno poi condividere con le liste civiche. Sintonia, condivisione, motivazioni: ci sono tutte le condizioni per mettere in campo un'alleanza larga e forte. Abbiamo davanti un terreno politicamente fertile. Avverto segnali positivi ed è evidente che rappresenteremo un punto di riferimento ancora più autorevole se manderemo dei messaggi inequivocabili sul fatto che siamo una coalizione unita».

Aggiunge Francesco De Angelis: «Dico pure che attraverso le primarie faremo altresì un pezzo importante di campagna elettorale». Ma quando si dovrebbero tenere le primarie? Francesco De Angelis non ha dubbi e rileva: «Ad inizio 2022. Le primarie ci aiuteranno a costruire la coalizione, a mettere in campo il progetto amministrativo e quindi a preparare tutte le condizioni per vincere le elezioni. D'altronde già a Cassino le primarie sono state fondamentali per dare un segnale fortissimo. Infatti lo abbiamo dato, proseguendo quindi con la vittoria alle elezioni comunali».

Argomenta quindi Francesco De Angelis: «Poi diciamolo chiaramente: le primarie fanno parte del dna del Partito Democratico e della coalizione di centrosinistra. Semmai è strano che non siano state fatte prima a Frosinone. Effettuando le primarie, inoltre, eviteremo alla coalizione di logorarsi nelle discussioni infinite per la scelta del candidato sindaco. Questo compito sarà affidato ai cittadini: saranno loro a scegliere chi dovrà essere il nostro candidato sindaco.
Dopo questo passaggio correremo e competeremo tutti insieme. Con l'obiettivo di vincere le elezioni comunali di Frosinone, il capoluogo».

Il centrosinistra viene da due sconfitte consecutive, del 2012 e del 2017. Sconfitte che hanno lasciato il segno delle divisioni e perfino dei rancori. Nota De Angelis: «È ora di metterci alle spalle quel periodo. Guardiamo avanti e le primarie ci aiuteranno a farlo. Vedo il centrodestra in difficoltà, su questo non ci sono dubbi.
Come non ci sono dubbi sul fatto che si riparte da zero a zero. Nicola Ottaviani non sarà candidato sindaco, visto che è al termine della sua esperienza con il doppio mandato. Non possiamo perdere un'occasione e un'opportunità del genere. Dobbiamo cominciare da subito a guardare al futuro. Il nostro avversario non è Nicola Ottaviani. Ragione per la quale non servono polemiche in questo momento.

Dobbiamo concentrarci sulla necessità di costruire una coalizione forte, ampia, autorevole, programmatica, radicata nella società civile. Mettendo in campo quindi delle liste forti e competitive. Con un candidato sindaco che avrà sia una forte legittimazione popolare attraverso le primarie, sia il sostegno di tutti i partiti e le liste che comporranno la coalizione».

Ma quanto contano le elezioni comunali di Frosinone anche in un'ottica di possibili e future candidature parlamentari? Dichiara Francesco De Angelis: «Le elezioni amministrative di Frosinone contano per il capoluogo, perché parliamo di un Comune importante e strategico. Ma non è che le future candidature parlamentari dipenderanno da quel risultato. Noi come centrosinistra abbiamo dimostrato con tre mandati consecutivi (ndr: due di Domenico Marzi e uno di Michele Marini) di saper mettere in campo il buongoverno. Quello è l'obiettivo finale. Poi naturalmente, come amava ripetere un certo Giampiero Boniperti, vincere non è importante, ma è l'unica cosa che conta. La vittoria alle comunali di Frosinone è alla nostra portata. Possiamo e dobbiamo farcela».