La chiave di volta è rappresentata dalle date. Perché le elezioni comunali di Frosinone si terranno nel giugno del 2022. Esattamente un anno prima delle politiche e delle regionali. Salvo naturalmente il ricorso anticipato alle urne, poco probabile però.

È per questo motivo che il dibattito è già decollato, anche se manca un anno e mezzo all'appuntamento.
Tutti sono consapevoli dell'importanza della posta in palio. Il centrosinistra viene da due sconfitte consecutive (2012 e 2017), che hanno provocato spaccature mai sanate: tra Domenico Marzi e Michele Marini prima e tra Michele Marini e Fabrizio Cristofari poi.

Ecco perché il "contrordine" sulle primarie assume una valenza più politica che amministrativa. Francesco De Angelis, leader di Pensare Democratico, sa che un successo nel capoluogo potrebbe pesare moltissimo sul tavolo delle candidature alle politiche. Una carta che intende giocarsi, dopo che nel 2018 dovette cedere il passo nel proporzionale ottenendo una posizione rivelatasi non eleggibile. Non sarà comunque semplice però.

Intanto perché nel Pd è impossibile prescindere dalle correnti e dalla contrapposizione tra Pensare Democratico (De Angelis, Buschini, Battisti) e Base Riformista (Pompeo). In secondo luogo l'operazione di provare a staccare pezzi di centrodestra alla coalizione che sostiene Ottaviani ha bisogno di una prospettiva ampia. Nell'ambito della quale ci sia la sensazione forte di poter competere per vincere. Ecco perché le primarie possono tenere dentro tutti e rilanciare la coalizione. In una sfida per la candidatura che potrebbe vedere in campo due pezzi da novanta come Mauro Vicano e lo stesso Michele Marini.

Sul versante del centrodestra il sindaco Nicola Ottaviani, coordinatore provinciale della Lega, punta al terzo successo consecutivo della coalizione. Anche lui guarda all'ipotesi di una possibile candidatura parlamentare. Ottaviani è consapevole però che il percorso non sarà né semplice né agevole. Intanto sul metodo per scegliere il candidato sindaco. Lui vuole le primarie, ma nel centrodestra non tutti sono d'accordo.

E sul piano nazionale ma pure regionale Fratelli d'Italia sta assumendo una posizione sempre più autonoma rispetto alla Lega e a Forza Italia. C'è il modello Terracina per esempio. Nel capoluogo non è escluso che Fratelli d'Italia si presenti con un proprio candidato.
Poi c'è l'intera galassia civica, che nel 2017 fu decisiva per la vittoria al primo turno dello stesso Ottaviani.
Ora è diverso. Il Polo Civico di Gianfranco Pizzutelli si sta smarcando, la Lista per Frosinone di Antonio Scaccia riflette sul da farsi.

Poi c'è il perimetro entro il quale individuare il candidato sindaco. I nomi che circolano sono quelli di Adriano Piacentini, Riccardo Mastrangeli, Danilo Magliocchetti, Fabio Tagliaferri, Massimiliano Tagliaferri, Antonio Scaccia. Tutti esponenti politici che fanno parte da otto anni e mezzo della maggioranza che sostiene Nicola Ottaviani. Cosa succede se qualcuno dovesse decidere di puntare su un personaggio "nuovo"? Nel senso che non fa parte dell'attuale coalizione? Quali sarebbero le reazioni? Domande sicuramente importanti, alle quali dovranno essere date delle risposte. Chiaramente, considerando proprio l'importanza della posta in palio anche sul versante politico, le comunali di Frosinone rappresentano altresì un'occasione ghiotta per i "franchi tiratori". Meno di un anno dopo ci sarebbero le politiche e le regionali. Per tutti questo motivi, nonostante manchino diciotto mesi, le strategie per le comunali di Frosinone sono già nel vivo. Senza esclusione di colpi. Con licenza di sgomitare.