Il circolo "Paolo Colli" di Fratelli d'Italia, con una nota firmata dalle dirigenti Daniela Chiappini e Simona Geralico, interviene sulla «estrema precarietà della tenuta del sistema sanitario di fronte alla seconda ondata del Covid-19».
Infatti, afferma il circolo, se a livello nazionale la situazione è difficile, «a livello locale siamo vicini al collasso e questo perchè, nonostante ci fossero tempo, risorse e strumenti normativi ed emergenziali per agire tempestivamente la Regione Lazio non lo ha fatto». In particolare, spiegano le due dirigenti di FdI, «si doveva realizzare una rete di strutture ospedaliere dedicate al contrasto del Covid-19 per evitare condizioni di promiscuità tra pazienti positivi e altri malati. Tutto questo, senza dover convertire interi reparti essenziali in sezioni Covid. Oggi, l'unico risultato ottenuto è l'avere sacrificato prestazioni specialistiche di alta complessità, arrecando un danno a tutti i pazienti affetti da altre gravi patologie, senza avere risolto nulla».
In proposito, il circolo "Paolo Colli" annuncia la battaglia condotta insieme ai rappresentanti locali del partito, che punta a «decongestionare l'ospedale "Fabrizio Spaziani" a causa dell'emergenza Covid, attraverso il ripristino o il potenziamento di strutture ospedaliere esistenti (i nosocomi di Alatri, Sora e Cassino, le Case della salute di Ceccano e Pontecorvo, l'ex nosocomio di Anagni); e l'aumento del personale sanitario».
Circa quest'ultimo punto, ricordano le due dirigenti di FdI, il Direttore generale della Asl, Pierpaola D'Alessandro, ha ammesso le difficoltà a reclutare nuovo personale, vista anche la scarsa attrattività dell'azienda. Gli stessi vertici Asl hanno certificato che "nonostante i numerosi concorsi e avvisi le assunzioni sono state molto più basse del previsto. Ma ci stiamo impegnando per invertire la rotta", ha assicurato la manager. Alla luce di tutto ciò, la domanda che ci poniamo è: di fronte a un'emergenza di questa portata, dove troveremo il tempo per invertire la rotta?».
La proposta del circolo "Paolo Colli" è quella di far fronte alla situazione utilizzando le risorse esistenti: «Perché non avvalerci del supporto dei tanti medici e del personale sanitario militare già operativi, destinandoli alle strutture in affanno? Ci risulta che nella Capitale questo già avviene. In provincia si presenta un'analoga esigenza, dato che giornalmente si registrano numeri di casi simili a quelli delle Asl romane. Non è il caso di chiedere nuovamente aiuto all'Esercito quando è ancora possibile salvare vite umane?».