Francesco De Angelis è un pragmatico. E in questo momento coglie la grande opportunità rappresentata dalla Camera di Commercio del Basso Lazio, unitamente a quella di un Consorzio industriale regionale unico. È per questo che sul piano economico e amministrativo il suo è un invito alla collaborazione.

Sul fronte strettamente politico, invece, guarda alle prossime sfide del Pd. In questo campo per il leader di Pensare Democratico c'è una sola opzione: la vittoria. Da costruire però. Sul territorio.

Allora De Angelis, il Consorzio industriale regionale unico si farà oppure no?
«La costituzione del Consorzio unico è molto vicina, siamo ad un passo dalla meta. Si sta lavorando già alla predisposizione del nuovo statuto, al piano strategico aziendale e ai progetti di integrazione e fusione. Questi progetti saranno approvati da tutti i consorzi industriali.
È un obiettivo strategico per la Regione: nascerà il più grande Consorzio industriale di Italia. In questa fase difficile, non solo sotto gli aspetti sanitari ma anche per quelli sociali ed economici, non vogliamo perdere questa grande occasione. Grazie a strumenti innovativi saremo più forti e più utili al territorio e alle imprese.
Internazionalizzazione, fondi strutturali, incentivi alle aziende, nuovi investimenti green. Le opportunità di crescita e di sviluppo sono molteplici e la provincia di Frosinone sarà protagonista di questa fase. Per questa serie di motivi sono convinto che nessuno sarà contrario a questo processo».

La Camera di Commercio del Basso Lazio può rappresentare un valore aggiunto per le province di Frosinone e Latina? E come? Cosa si sente di dire al presidente Giovanni Acampora?
«Un altro processo di riforma importante, unire le forze in questa fase è senza dubbio necessario. La nuova Camera di commercio darà più credibilità all'intero Basso Lazio e a beneficiarne saranno sia la provincia di Frosinone che quella di Latina. Questa trasformazione porterà cambiamenti importanti e vantaggiosi per le imprese, sia in termini di qualità e ampiezza dei servizi ma anche in termini di disponibilità di risorse economiche. Ci sarà una maggiore capacità di risposta alle esigenze degli operatori. Vedo una grande sintonia tra il processo di riforma dei consorzi industriali e delle Camere di Commercio: ad Acampora faccio gli auguri di buon lavoro e, soprattutto, un invito a fare squadra e a lavorare insieme per la crescita del basso Lazio».

Con 345 seggi parlamentari in meno e con una legge elettorale ancora in alto mare, quanto sarà penalizzata la rappresentanza politica della provincia di Frosinone?
«Il rischio è molto concreto. Dipende, ovviamente, dalla nuova legge elettorale. Per le province di Frosinone e Latina parliamo complessivamente di circa un milione di abitanti che devono essere rappresentati. Lavorerò molto in questa direzione, anche per superare le liste bloccate restituendo il potere di scelta ai cittadini. Facciamo scegliere loro i rappresentanti istituzionali del nostro territorio».

Come giudica il primo impatto della segreteria di Luca Fantini? Sorpreso dalla mancata conferma di Alessio Gentile come responsabile organizzativo? «Sono molto soddisfatto del lavoro di Luca Fantini in questi primi mesi. Il segnale è quello giusto, quello che doveva arrivare al Pd: mettere in campo una nuova classe dirigente e soprattutto scommettere e investire sui giovani. Ricostruire e radicare con maggiore forza nel territorio il Pd, restituire passione e entusiasmo alla militanza politica sono gli obiettivi. Ce la possiamo fare e noi dobbiamo sostenere questo processo anche difendendo l'autonomia del segretario: nessuno pensi che qualcuno di noi possa tirare per la giacchetta Fantini. Per Alessio non sono sorpreso perché il segretario vuole mettere alla prova una nuova classe dirigente. Un cambiamento necessario, ma sono convinto che Alessio non farà mancare il suo contributo e l'esperienza maturata sul campo in questi anni. Per Gentile ci saranno altri spazi e opportunità anche di direzione politica sia nel Pd che all'inter no di Pensare Democratico».

Alatri, Sora, Frosinone: come scegliere i candidati a sindaco e le alleanze? È possibile in Ciociaria un'intesa con i Cinque Stelle?
«Queste elezioni sono decisive per il futuro della nostra provincia e anche per il futuro del Pd. Dobbiamo fare tesoro delle esperienze e, perché no, anche degli errori di questi anni e presentarci uniti alle sfide, perché uniti possiamo vincere. Il Pd dovrà essere attrattivo e inclusivo e lavorare per costruire alleanze solide e robuste, riuscendo a valorizzare le contraddizioni e le divisioni che ci sono, evidenti, nel centrodestra. Attorno al Pd si costruisce un'alternativa alla destra, al sovranismo e al populismo. Credo che una alleanza di governo debba anche essere declinata sui territori e in questo senso sono molto favorevole al dialogo con i Cinque Stelle. Per la scelta del candidato sindaco sono da sempre convinto che le primarie siano lo strumento migliore. C'è bisogno del candidato più forte, capace di unire, di allargare la coalizione e di competere per la vittoria».

Quanto e come il Covid ha cambiato la politica? «Ha cambiato le persone, i rapporti, le relazioni sociali e quindi, ovviamente, anche la politica. C'è ansia, preoccupazione e oggi più che mai la politica deve dimostrarsi all'altezza della situazione per dare risposte vere ai cittadini. Mi lasci aggiungere una considerazione anche sulla vittoria di Biden negli Usa: una vittoria della democrazia. E ora si apre per il mondo una nuova stagione di cambiamento. Dalla lotta globale alla pandemia ai cambiamenti climatici. Mi hanno colpito le parole di Kamala Harris, prima donna vicepresidente: ha parlato di speranza, di dignità, di integrazione, di futuro, di scienza. Parole che danno fiducia».

Non risponda che è a disposizione del partito. Alle prossime elezioni politiche sarà candidato?
«Il Pd dovrà esprimere sul territorio la rappresentanza parlamentare, è molto importante. Sul candidato, in questo momento, meglio non fare previsioni».