Ceccano ha il suo nuovo sindaco. Ha vinto al primo turno Roberto Caligiore, già protagonista di una storica vittoria nel 2015. Niente ballottaggio, quindi, per gli sfidanti Marco Corsi ed Emanuela Piroli. Caligiore si riprende la fascia, le proiezioni con i dati che si avviano verso la definizione, segnano una vittoria con una percentuale che si aggira intorno al 52% dei voti.

Una vittoria annunciata, quella di Caligiore e della sua coalizione di centrodestra, già durante i mesi di campagna elettorale, in cui lui e la sua squadra hanno lavorato affinché i ceccanesi, alla luce anche dei risultati amministrativi raggiunti durante la sua prima consiliatura, gli rinnovassero la fiducia portandolo verso un risultato definitivo al primo turno. E i ceccanesi hanno risposto.

Si chiude così, proprio da dove era partita, la parentesi di commissariamento del comune di Ceccano. La città si è fidata di Roberto Caligiore consegnandogli nuovamente le chiavi di Palazzo Antonelli. Agli avversari adesso non resta che sedersi tra i banchi dell'opposizione.

Durante le prime fasi dello spoglio si andava verso il ballottaggio con Caligiore in vantaggio. Ora, stando ai dati che arrivano dai seggi, Caligiore sarebbe ad un passo dalla vittoria al primo turno.

Secondo le proiezioni che seguono il graduale aggiornamento dei risultati dalle venti sezioni, Roberto Caligiore potrebbe essere molto vicino ad aggiudicarsi la vittoria al primo turno.

di: M. Ban.

Da una proiezione effettuata dal comitato elettorale di Roberto Caligiore delle ore 11.50 Caligiore approderebbe al ballottaggio con il 48,5 percento dei consensi. A sfidarlo dovrebbe essere Marco Corsi, accreditato per ora con una percentuale del 27 percento.

Staccata di circa tre punti la candidata Emanuela Piroli, che si assesterebbe attorno al 24 percento.
Questi dati potrebbero comunque subire ancora variazioni importanti con l'arrivo dei dati di cinque sezioni di cui ancora non sono stati forniti dati.

di: M. Ban.

I ceccanesi sono di nuovo chiamati a scegliere il loro sindaco, dopo undici mesi di commissariamento. Alle 9.30 del 14 ottobre dello scorso anno era caduta l'amministrazione Caligiore. In nove avevano firmato le dimissioni di massa davanti alla segretaria generale del comune Simona Tanzi, mettendo fine alla prima storica consiliatura di centrodestra. A firmare c'erano tutti, tranne Manuela Maliziola. Si era aperta così la strada al secondo commissariamento di fila della città di Ceccano. Giuseppe Ranieri, commissario straordinario avrebbe dovuto guidare Palazzo Antonelli per pochi mesi, ma poi è arrivato il Coronavirus, e la permanenza del dottor Ranieri è andata oltre le previsioni.

Venerdì, a Palazzo Antonelli, è stata la giornata di consegna e validazione delle liste che supporteranno i tre aspiranti sindaci in questo weekend elettorale del 20 e 21 settembre: Marco Corsi, Roberto Caligiore ed Emanuela Piroli. Questo è anche l'ordine in cui compariranno sulla scheda elettorale. Sette le liste di Corsi (Psi, Uniti per Ceccano, Nuova Vita, Marco Corsi Sindaco Ceccano Riparte, Noi per Ceccano, Città Nuova, Democratici per Ceccano). Sette quelle del l'ex sindaco Roberto Caligiore (Caligiore Sindaco, Fratelli d'Italia, Lega Salvini Lazio, Grande Ceccano, Patto Civico, La mia Ceccano, Giovani di Ceccano). Presentazione delle liste col brivido per la coalizione di Emanuela Piroli che, al momento della consegna dei suoi tre simboli (Cives, Ceccano a Sinistra e Verdi Democratici) ha incontrato un piccolo imprevisto sul simbolo dei Verdi, subito superato.

Fino ad oggi i ceccanesi hanno assistito a una campagna elettorale sottotono, fatta di scaramucce sui social tra i supporter dei tre candidati, con quelli dell'ex sindaco pronti a ricordare il "tradimento" politico di quello che è stato il suo presidente dell'assise civica, Marco Corsi, appunto, e quelli di quest'ultimo a sottolineare la propria delusione per l'ex consiliatura del primo cittadino "benemerito". Dal canto suo Emanuela Piroli si andrà a contendere l'elettorato di centrosinistra con Marco Corsi dopo che quest'ultimo ha incassato l'appoggio del Psi e del Pd che però si presenta con una civica rinunciando, per la prima volta nella storia cittadina, al suo simbolo.

E sulla Piroli, che sulla carta appare il candidato più debole, potrebbe convergere il voto disgiunto che penalizzerebbe Corsi, che pare avere poco appeal tra gli elettori di centrosinistra che non gli perdonano di essere stato sino alla fine al fianco dell'ex sindaco di Fratelli d'Italia. Sul fronte del centro destra Caligiore potrebbe tornare per seconda volta a Palazzo Antonelli da vincitore, dopo aver conquistato nel 2015 con una storica vittoria, insieme a Massimo Ruspandini (che ne era stato il vero stratega) "Ceccano la rossa". Ma nel 2015 era alla guida di una coalizione formata da sette civiche e otto erano gli aspiranti sindaci: Roberto Caligiore, Luigi Compagnoni, Gianni Querqui, Filippo Misserville, Manuela Maliziola, Mirko Ferrari, Rino Liburdi, Domenico Aversa.

Al primo turno, il 31 maggio 2015, votarono 15.139 aventi diritto su 19.979, il 76,54%. Al ballottaggio la percentuale dei votati fu del 56,38%, vale a dire 11.151 persone alle urne. Ballottaggio che non ebbe storia: Caligiore diventò sindaco con 7.079 voti, pari al 66,40%. Compagnoni si fermò al 33,60% (3.582 consensi). Il 20 e 21 settembre sono quasi 20.000 gli aventi diritti al voto. 271 sono gli aspiranti consiglieri (circa 180 candidati in meno).

Le liste saranno 17 (Verdi democratici con Il voto disgiunto potrebbe pesare tra gli avversari dell'ex sindaco 15 candidati e non 16) contro le 28 del 2015, con cinque candidati a sindaco in meno a fare da traino agli elettori. Ma soprattutto non ci sono cinque dei consiglieri che avevano firmato la caduta di Caligiore (Michelangelo Aversa, Mauro Roma, Gianni Querqui, Luigi Compagnoni e Filippo Misserville) su qualcuno dei quali Corsi contava in questa campagna elettorale, prima della spaccatura del centrosinistra. Insomma sei dei 16 ex consiglieri comunali, compresa Manuela Maliziola non concorrono; dei dieci che ci riprovano, sei stanno con Caligiore e tre con Corsi, nessun uscente con la Piroli visto che Gianni Querqui è stato "sostituito" dal figlio Andrea che si presenta con Cives.

I giochi dipenderanno molto dalla platea elettorale che si presenterà alle urne per scegliere uno dei tre candidati. E dall'appeal dei partiti in lizza. L'eventuale ballottaggio anche se, conti alla mano, Caligiore potrebbe vincere al primo turno, ci sarà il 4 e 5 ottobre.

di: La Redazione