Quando manca ormai una settimana al referendum costituzionale sul taglio dei parlamentari la campagna elettorale entra nel vivo. Anche a Cassino.
Domani, alle 18 nella sala Restagno del Comune di Cassino si terrà un altro incontro sulle ragioni del No al referendum costituzionale.

Il sindaco di Cassino porterà i saluti, dopodiché saliranno in cattedra: l'eurodeputato Massimiliano Smeriglio (appartenente al Gruppo dell'Alleanza progressista di Socialisti e Democratici al parlamento Europeo); Sesa Amici, già parlamentare Pd; Alessandra Maggiani, assemblea nazionale Pd; Gianfranco Schietroma della segreteria nazionale Psi, Marco Plutino, Costituzionalista e portavoce nazionale "Democratici per il No". Coordina la professoressa Annunziata Sanseverino, portavoce del comitato Preferisco di No.

Nonostante l'indicazione del segretario Nicola Zingaretti e dell'assemblea nazionale del Pd a votare Sì, nella base del Pd sono molti i distinguo. A spendersi per il Sì sono invece gli attivisti del Movimento Cinque Stelle che sabato pomeriggio hanno promosso una iniziativa lungo Corso della Repubblica in contemporanea nazionale con lo slogan "Il taglio? Ora o mai più".

Presente Giuseppe Martini, già candidato sindaco del M5S alle scorse comunali, che argomenta: «Il "Si" che mi sento di sostenere, è un Sì che vede in questa riforma l'indispensabile presupposto per far si che il nostro Parlamento ottenga un ruolo centrale, e questo grazie a tre principali motivi: il primo si riferisce al numero ridotto di parlamentari che è indice di più elevata qualità della rappresentanza, in quanto i partiti saranno portati a scegliere i migliori e chi ricopre tale carica percepirà maggiormente la responsabilità della funzione da svolgere. Nonostante sia indiscutibile la grandezza della nostra Costituzione, espressione prima del volere del popolo italiano, necessita ora di essere modificata con piccoli interventi e non indubbiamente di ricevere una nuova scrittura. La riforma che ci viene oggi chiesto di rendere possibile non è certo una questione ideologica, bensì un primo passo, una tappa imprescindibile per migliorare la rappresentanza».