Iniziato il conto alla rovescia per l'election day del 20 e 21 settembre, quando contemporaneamente si voterà per il referendum costituzionale sul taglio dei parlamentari, per le regionali (in sette realtà, ma non nel Lazio) e per le amministrative in mille Comuni, tra i quali quattordici capoluoghi di provincia e quattro di regione. In provincia di Frosinone sono nove i Comuni al voto.

Per il referendum voteranno 481.000 elettori ciociari (496 le sezioni elettorali), mentre per le comunali nei nove centri interessati gli aventi diritto al voto saranno
54.000. La scheda per il referendum sarà di colore rosa, quella per le comunali invece azzurra. La votazione si svolgerà nei giorni di domenica 20 settembre (dalle 7 alle 23) e lunedì 21 settembre (dalle 7 alle 15). Lo scrutinio delle schede inizierà dal referendum, subito dopo la chiusura dei seggi.
Mentre invece lo spoglio delle comunali comincerà alle ore 14 di martedì 22 settembre. Per quanto concerne le comunali, l'eventuale ballottaggio è previsto soltanto a Ceccano, l'unico Comune con oltre 15.000 abitanti.

L'ipotesi si concretizzerà se nessuno dei candidati a sindaco avrà superato il 50% più uno dei consensi al primo turno. I tempi supplementari si svolgerebbero il 4 e 5 ottobre prossimi. Ricordiamo che si vota a settembre a causa del rinvio per l'emergenza Covid. Relativamente al referendum sul taglio dei parlamentari, lo stesso era stato originariamente previsto per il 29 marzo scorso. 

Comunali, è bagarre. La carica dei 27
I grandi numeri sono questi: 27 candidati a sindaco e 41 liste in campo per le amministrative nei 9 Comuni della provincia di Frosinone che andranno alle urne il 20 e 21 settembre prossimi. Con un esercito di aspiranti consiglieri che tocca quota 547. Si conferma altresì il fatto che in Ciociaria la politica porta i pantaloni: le donne che corrono per la fascia tricolore sono 4 su 27, il 14,81%.E precisamente: Emanuela Piroli a Ceccano, Rossana Antonucci a Patrica, Annalisa Paliotta a Pontecorvo, Simona Valente a Cervaro. In 8 dei 9 Comuni ogni candidato sindaco ha una lista a sostegno. Soltanto a Ceccano (superiore a 15.000 abitanti) la situazione è diversa: 7 liste a sostegno di Roberto Caligiore, 7 per Marco Corsi, 3 per Emanuela Piroli. Ben 3 dei 9 Comuni (un terzo) arrivano all'appuntamento elettorale in regime di commissariamento: Ceccano, Cervaro e Ripi. In totale bisognerà eleggere 9 sindaci e 108 consiglieri comunali (16 a Ceccano e Pontecorvo, 12 a Cervaro, Patrica e Ripi, 10 a Belmonte Castello, Fontana Liri, Guarcino, Trevi nel Lazio). Tutti i sindaci eletti la scorsa volta (compresi quelli dei Comuni poi commissariati) cercheranno la conferma. Unica eccezione a Cervaro.

Il Comune più grande e quello politicamente più importante è Ceccano. Roberto Caligiore cerca il bis alla guida di una coalizione di centrodestra, con Fratelli d'Italia, Lega e diverse liste civiche. Naturalmente, pur non presentando la lista, anche Forza Italia è schierata con Caligiore. Marco Corsi è il candidato di un'alleanza di centrosinistra. Sulla scheda però non ci sarà il simbolo del Pd e questo è un elemento da sottolineare, considerando che per decenni la città fabraterna è stata una roccaforte "rossa". Nel centrosinistra c'è anche Emanuela Piroli,sostenuta da 3 civiche. Una competizione politica molto forte e partecipata quella di Ceccano. Con il senatore Massimo Ruspandini (Fratelli d'Italia) che non ha mai nascosto l'importanza della posta in palio.

Atmosfera incandescente a Pontecorvo, dove il sindaco uscente Anselmo Rotondo (esponente importante di Forza Italia) dovrà vedersela con Riccardo Roscia, Annalisa Paliotta e Gabriele Tanzi. Quest'ultimo è un esponente del Pd, ma bisognerà valutare anche quello che succederà all'interno dei Democrat.

A Cervaro corsa a 4: Ennio Marrocco, Otello Zambardi, Simona Valente, Massimo Maraone. Clima molto teso a Ripi, dove si torna alle urne dopo le recenti dimissioni di massa che hanno interrotto la consiliatura. Piero Sementilli proverà a riprendersi lo "scettro". Dovrà vedersela con Marcello Giorgi e Tonino Carlesi. A Patrica Lucio Fiordalisio tenta il bis. Concorrono anche Samuel Battaglini e Rossana Antonucci. A Fontana Liri l'uscente Gianpio Sarracco (dirigente provinciale del Pd) "incrocia le lame" con Giuseppe Battista. A Guarcino sfida all'ultimo voto tra l'attuale primo cittadino Urbano Restante e l'ex sindaco Luciano Morini.

A Trevi nel Lazio a sfidare il sindaco uscente Silvio Grazioli sarà Vincenzo Cecconi. Ma il 20 e 21 settembre in Italia si voterà anche in 7 Regioni: Liguria, Toscana, Veneto, Campania, Puglia, Marche e Valle d'Aosta. Posta politica in palio altissima, al punto che inevitabilmente ci saranno riflessi sul Governo, sul centrodestra e soprattutto sull'alleanza Pd-Cinque Stelle. Fermo restando che la Valle d'Aosta fa storia a sé, i Democrat al momento governano 4 delle altre 6 Regioni: Toscana, Campania, Puglia e Marche. Il centrodestra le altre 2: Veneto e Liguria. Ma Lega, Fratelli d'Italia e Forza Italia puntano a ribaltare i rapporti ed è evidente che sia in Puglia che nelle Marche il centrodestra può effettuare il ribaltone.
Inevitabili i contraccolpi per l'esecutivo e per l'alleanza Pd-M5S. Partita molto aperta anche in Toscana: se la Ceccardi vince, Maria Veronica Rossi diventa
europarlamentare, proprio al posto della Ceccardi.