Da un lato la ripresa dell'attività consiliare: oggi è in programma la seduta dedicata al question time, vale a dire le risposte alle interrogazioni e alle interpellanze.
Dall'altro invece le grandi manovre già atto in vista delle prossime comunali. Il fatto che manchino ventuno mesi sembra non interessare a nessuno. L'approccio è come se mancassero tre o quattro mesi all'appuntamento con le urne.

L'accelerazione di Vicano
È evidente che le dimissioni da direttore sanitario del Polo ospedaliero Frosinone-Alatri rappresentano il segnale preciso che Mauro Vicano punta alla candidatura a sindaco di Frosinone. Secondo autorevoli indiscrezioni l'annuncio ufficiale potrebbe arrivare tra fine settembre e inizio ottobre. Ma la macchina si è messa in moto. Anche e soprattutto nel Pd. Qualche settimana fa c'è stata una telefonata di Francesco De Angelis all'ex sindaco Michele Marini. Più di un segnale, per tanti motivi. Intanto perché la volta scorsa (2017) Marini restò sostanzialmente a guardare e la frattura con l'allora candidato sindaco Fabrizio Cristofari non fu ricomposta. Dopo che nel 2012 si era consumato lo strappo tra Domenico Marzi e Michele Marini.
La ricomposizione del centrosinistra rappresenta un passaggio fondamentale, senza il quale è difficile perfino ipotizzare quel "modello Marzi" richiamato dallo stesso De Angelis. Vale a dire la strategia di provare ad intercettare i voti di chi è schierato con il centrodestra o delle civiche che nelle ultime due consiliature hanno appoggiato e sostenuto Nicola Ottaviani.

Mauro Vicano, già manager della Asl ed ex presidente della Saf, ha un profilo politico in grado di intercettare il voto trasversale, ma in ogni caso l'unità del Pd e del centrosinistra è una premessa necessaria. Ma Vicano sta pure lavorando per mettere in campo diverse liste civiche. Inoltre ha già avviato dei confronti con il capogruppo Dem Angelo Pizzutelli, anche lui tra i potenziali candidati a sindaco. La sensazione è che un accordo sia stato già raggiunto: Mauro Vicano candidato a sindaco. Dopo il via libera del Pd, lo stesso Vicano passerà al secondo "step", quello dell'intesa con il Psi di Gianfranco Schietroma e Vincenzo Iacovissi.

L'altra Sinistra
Ma c'è pure un altro "pezzo" di Sinistra che si sta organizzando. È quella rappresentata dai consiglieri Stefano Pizzutelli (Frosinone in Comune), Daniele Riggi e Fabiana Scasseddu (Gruppo Misto). Diverso il discorso per Vittorio Vitali. Pure lui milita nel Gruppo Misto, ma fa parte di Articolo 1. Bisognerà vedere quali saranno le scelte della formazione nata sull'input dato da Massimo D'Alema e Pierluigi Bersani.

Incognita a Cinque Stelle
Ci sono diversi profili. Tre in particolare. Intanto quello nazionale: dopo il risultato delle regionali bisognerà vedere cosa succederà sul versante della possibile intesa tra il Partito Democratico e il Movimento Cinque Stelle. Al momento l'alleanza è in alto mare, specialmente sul piano sistematico. Poi c'è la situazione relativa alla provincia di Frosinone, dove in realtà tra Pd e Cinque Stelle non c'è stato mai alcun contatto vero. Se si esclude un confronto tra il presidente del Consorzio Asi Francesco De Angelis e il deputato Luca Frusone. Ma è stato un confronto avvenuto sul piano amministrativo, parametrato su alcuni temi ambientali di competenza del Consorzio industriale. Infine, la situazione del gruppo consiliare dei Cinque Stelle.Marco Mastronardi sta valutando il da farsi e Christian Bellincampi pure. Il che vuol dire che i referenti dei Cinque Stelle al Comune di Frosinone potrebbero essere altri.

Il confronto nel centrodestra
Il sindaco Nicola Ottaviani osserva attentamente la situazione. Ha alcuni punti fermi. Il primo dei quali è la celebrazione delle primarie per la scelta del candidato sindaco del capoluogo. Passaggio sul quale il primo cittadino non vuole transigere. L'elenco dei "papabili" è nutrito: Adriano Piacentini, Riccardo Mastrangeli, Fabio Tagliaferri, Danilo Magliocchetti, Massimiliano Tagliaferri, Carlo Gagliardi, Antonio Scaccia.
Potrebbero aggiungersi pure altri nomi, perfino in quota rosa. Per esempio Alessandra Mandarelli. In realtà però nel centrodestra non mancano fibrillazioni. Un mese fa c'è stato l'avvicenda mento in giunta in quota Polo Civico: Nohemy Graziani al posto di Francesca Chiappini. Contestualmente il consigliere Corrado Renzi è passato dal Polo Civico alla Lista per Frosinone.
È stato l'ultimo di una serie di passaggi interni tra i gruppi consiliari della maggioranza, che inevitabilmente hanno creato delle tensioni. Intanto si continua a parlare di un possibile patto federativo tra Fratelli d'Italia e la Lista per Frosinone di Antonio Scaccia, perfino nella prospettiva delle prossime elezioni comunali.
Ma il nodo più importante che il centrodestra deve sciogliere è quello dell'unità. Indipendentemente da come verrà individuato e scelto il candidato a sindaco.
Passaggio tutt'altro che semplice e scontato.
E infatti non ci sono stati riscontri ufficiali all'appello lanciato da Adriano Piacentini e Danilo Magliocchetti su questo specifico tema.

Nel frattempo però si guarda pure all'aspetto della costituzione delle liste civiche. Fabio Tagliaferri si sta organizzando per metterne in campo due.
Mentre Antonio Scaccia, già leader della Lista per Frosinone, ha annunciato ai "fedelissimi" che ha intenzione di costituire anche un'altra civica.
C'è quindi il Polo Civico di Gianfranco Pizzutelli, che attualmente esprime quattro consiglieri e due assessori.
Non è un segreto che il leader Democrat Francesco De Angelis abbia iniziato un vero e proprio pressing nei confronti del Polo Civico. Quindi la lista civica di Carmine Tucci (e Carlo Gagliardi): la volta scorsa schierata con il centrodestra. Ma stavolta le valutazioni potrebbero cambiare.

Infine, la proposta del patto di fine consiliatura legato al "giuramento" di ricandidarsi con il centrodestra la prossima volta. Più volte questa opzione è stata proposta, ma i riscontri non ci sono stati.
Perché in questo modo potrebbe scattare una sorta di "tana libera tutti". Non consigliabile a ventuno mesi dal termine della consiliatura.