Il capogruppo consiliare della Lega, Danilo Magliocchetti, torna sul fronte della sanità con una serie di considerazioni e proposte sul ruolo di primissimo piano svolto dall'ospedale "Fabrizio Spaziani" durante l'emergenza Coronavirus dei mesi scorsi, e su quello che potrebbe ricoprire nell'immediato futuro.

Magliocchetti parte dalla premessa che il nosocomio del Capoluogo «si è dimostrato, oggettivamente, uno dei migliori in tutto il territorio per la grande capacità, duttilità e velocità di trasformarsi in presidio Covid-19».
In particolare, il capogruppo della Lega sottolinea la rapidità con cui la struttura ospedaliera è passata dai 6 posti in terapia intensiva, ante-Covid, alla disponibilità di 25 posti nella fase critica dell'epidemia, estensibile addirittura a 30 in caso di ulteriori necessità.

«A tal fine - prosegue Magliocchetti - il decreto regionale firmato dal presidente Zingaretti martedì scorso, 21 luglio, che ha come oggetto il "Piano di riorganizzazione della rete ospedaliera in emergenza Covid-19", ha stabilito di rendere strutturali i posti letto attivati e rafforzare la dotazione prevista dai piani operativi. In particolare, per l'ospedale "Fabrizio Spaziani" di Frosinone il decreto prevede 10 posti letto aggiuntivi in terapia intensiva e 20 posti in terapia sub-intensiva».

Un provvedimento che premia l'efficienza e la professionalità mostrata da tutto il personale del nosocomio frusinate, che ha fatto da argine all'epidemia con il suo incessante lavoro quotidiano. L'esponente leghista aggiunge che «in totale nel Lazio sono previsti 282 posti letto aggiuntivi in terapia intensiva e 412 in terapia sub-intensiva. Mentre, per la definizione della dotazione dei posti letto in area critica, sono stati osservati i seguenti parametri: dotazione di posti letto relativi alla Terapia intensiva (TI) pari a 0,14 per 1.000 residenti, da raggiungere attraverso la creazione di posti ex novo; incremento delle postazioni di Terapia semi-intensiva (Tsi) pari a 0,007 posti letto per 1.000 residenti da conversione della dotazione attuale».

Un'altra importante valutazione sul recentissimo Decreto regionale riguarda, come puntualizza Magliocchetti, «una circostanza già nota, ma che deve far riflettere anche alla luce del periodo di emergenza sanitaria appena trascorso. Vale a dire che, coerentemente con la distribuzione delle strutture dotate di Dea, il 78,9% dei posti letto di terapia intensiva è collocato nelle strutture della Capitale.
Invece, soltanto il restante 20% è presente nelle altre province del Lazio. Una distribuzione che certamente non è equa, nè funzionale in caso di emergenza, come è stato ampiamente dimostrato dai fatti e che ha indotto l'ospedale di Frosinone a una veloce, quanto efficace, riconversione. Distribuzione che adesso bisogna necessariamente riequilibrare sui territori».

Pertanto i posti letto aggiuntivi, sia in terapia intensiva che sub-intensiva, conclude il capogruppo del Carroccio, «sono senz'altro un fatto positivo e testimoniano,ancora una volta, come l'ospedale del Capoluogo si stia strutturando per capacità professionali e di riconversione, per dotazioni, reparti, specializzazioni e da oggi anche per posti letto aggiuntivi nella fase post-operatoria, quale struttura in grado di essere qualificata Dea di II livello».

Dunque, l'obiettivo indicato da Magliocchetti è chiaro: «Migliorare la capacità di supporto intensivo e sub-intensivo dell'ospedale "Spaziani" per le procedure di emergenza-urgenza e di alta complessità».
Con l'attuale strutturazione, è un traguardo facilmente raggiungibile.