Tutto sempre uguale. Più è lungo un discorso e più si sente che l'arrosto è poco ed è affumicato dalle promesse. Campionissimi di "ars oratoria" qualcuno un po' meno raccontano di un territorio dalle mille e una meraviglia (almeno questo è vero) e di piani di sviluppo trasversali capaci di renderci catalizzatori di crescita e di economie alternative ad Fca.

Sono anni che una terra incantevole e ricca di tesori ascolta il rimbombo di pianificazioni che mai trovano la giusta congiuntura astrale per decollare.
Indotto turistico, eno-gastronomico, naturalistico, solo per fare esempi, avrebbero fatto faville se i protagonisti dei singoli "appezzamenti"della "Terra Sancti Benedicti" avessero guardano meno al proprio orticello.

Perché senza unire le forze si smaterializza la speranza nel futuro, che non cresce affatto su piccole porzioni.
Uniti si sarebbe potuto ragionare, in tempi adeguati pure sulla Tav, senza svegliarsi di colpo dal letargo e correre dietro a chi ha già impiattato strategie e messo in cottura esigenti piani di crescita, frutto pure di forze unite anzichè disgregate.

Ma al di là di questo, sono anni che si parla anche di opportunità collegate allo stesso universo automotive o di "corsie" capaci di viaggiare velocemente verso il mare, con infrastrutture di potenziamento che restano sui fogli di discorsi profondi quasi da "scuola di Platone".

Alla fine inutile negarlo altrimenti si sarebbe scritta una storia più simile a quella degli Settanta e Ottanta si prediligono sempre gli orti solitari. Dove guardare con occhio critico a quelli tutt'intorno. Dove la voce è sempre solitaria come per gli usignoli!