"Ricostruire" è il grande progetto di rilancio dell'economia nazionale, che poggia su un piano concreto di investimenti, ideato e promosso dal consigliere regionale Stefano Parisi. Ieri mattina, il capogruppo di "Lazio 2018" ha presentato in videoconferenza stampa una versione del piano, rivolta alla Capitale e all'intera regione, dal titolo "Ricostruire Roma e il Lazio: le risorse Ue per lo sviluppo e la competitività del territorio".

«Un'iniziativa  - ha sottolineato Parisi - che non vuole buttare via quanto ha fatto Zingaretti, ma rimuovere i nodi ideologici che hanno bloccato le grandi infrastrutture e che rischiano di essere molto dannosi soprattutto in questo momento.
Infatti chi ostacola opere come la Roma-Latina per questioni ambientali, non è molto diverso da terrapiattisti e no-vax».

Subito dopo, l'ex candidato alla presidenza della Pisana ha aggiunto: «Il Lazio e Roma sono state colpite dal lockdown in un momento di estrema debolezza economica, sociale, istituzionale. Il crollo del Pil, previsto al -12,8% dal Fondo Monetario Internazionale, può avere effetti devastanti nella nostra regione.
Investimenti finanziati e mai realizzati, denaro che deriva dai recenti provvedimenti governativi, oltre alle risorse che possono arrivarci dall'Unione Europea con i programmi Next Generation e il Mes, rappresentano un'opportunità irripetibile per frenare il tracollo del Pil e accelerare la ripresa».

Da qui, una stoccata a Nicola Zingaretti, che nei giorni scorsi aveva presentato il suo progetto "Ripartire Veloci": «È la riproposizione dei vecchi programmi di manutenzione. Per la sanità, gli interventi di ammodernamento della rete ospedaliera e delle tecnologie, senza una seria programmazione e una finalità di risanamento, possono generare al massimo l'occupazione nei cantieri, ma non cambiano il profilo competitivo della Regione, nè risolvono le carenze strutturali del sistema sanitario. Anche la riprogrammazione dei fondi Ue rischia di fare la stessa fine. Adesso, invece, è il momento di ricostruire su basi nuove l'ambiente economico e sociale del nostro territorio attraverso l'organizzazione del sistema sanitario, la realizzazione e l'ammodernamento delle infrastrutture, la gestione dei rifiuti.
Vale a dire, i tre grandi temi che possono cambiare il profilo competitivo del Lazio, e che oggi si scontrano con i veti ideologici di Sinistra e Movimento 5 Stelle».

Gli ambiti del Piano. La sanità
Vediamo nel dettaglio che cosa prevede il progetto di Parisi. «La Sanità, che nel Lazio è stata commissariata per 11 anni  - ha spiegato il consigliere regionale - ha visto il potere assoluto del presidente Zingaretti, che però lo ha usato soltanto per effettuare tagli, non per ripensare il modello organizzativo regionale.
Se avessimo avuto i numeri dell'epidemia come al Nord, infatti, avremmo visto i morti per strada.
Tanto che il nostro sistema sanitario debole è stato costretto a chiedere più del dovuto a cittadini, attività e imprese durante i mesi dell'emergenza.
Invece, "Ricostruire" nella sanità oggi significa sfruttare l'occasione irripetibile dei fondi disponibili, fino a 3 miliardi dal Mes, per progettare e realizzare gli investimenti necessari a rendere il nostro sistema finalmente produttivo ed economicamente sostenibile».

Questi i cinque passaggi della "rivoluzione sanitaria", illustrati da Parisi: «Ottimizzare la rete ospedaliera migliorando la produttività dei nosocomi, costruendone di nuovi per sostituire quelli obsoleti e inefficienti. Ma anche ristrutturare quelli disponibili, chiudendo gli ospedali con standard inferiori ai minimi».
Il secondo punto riguarda l'assistenza territoriale.
La priorità è «rafforzare il ruolo dei medici di medicina generale e il presidio dei pediatri di libera scelta da organizzare in reti, associazioni o gruppi, per garantire un servizio H24, liberando i Pronto soccorso dai codici bianchi e verdi. Inoltre, potenziare l'assistenza domiciliare, coordinando medici e pediatri con infermieri di territorio e telemedicina».
Il terzo criterio è «mettere in sicurezza le Rsa, ridefinendo un nuovo modello di funzionamento e finanziando adeguatamente le strutture pubbliche, oltre ad assicurare l'accesso al fondo di garanzia a quelle private».
Il quarto caposaldo del programma è «digitalizzare i processi e le informazioni, sviluppando il fascicolo sanitario elettronico».
Il quinto, prevede di «investire nelle tecnologie secondo criteri di programmazione e sostenibilità».

Le grandi infrastrutture
Dopo la Sanità, Parisi ha affrontato l'altro settore chiave della sua iniziativa, le infrastrutture, per «andare oltre la semplice manutenzione o la finalizzazione di vecchi progetti, realizzando invece un piano ambizioso di grandi opere pubbliche per la rigenerazione urbana e il rilancio dell'economia, a partire dal turismo».
In questa prospettiva, è necessario «approvare definitivamente il Piano territoriale paesistico regionale per avere regole certe. Quindi, incentivare i lavori di rigenerazione del patrimonio edilizio, utili anche a ridurre l'inquinamento urbano. Inoltre, niente Imu per cinque anni sugli immobili da rigenerare».
Ma soprattutto «è indispensabile realizzare le opere che il Lazio aspetta da oltre un ventennio.
Fra queste l'autostrada Roma-Latina-Fondi, la Pedemontana di Formia, le trasversali Roma-Fiumicino, Orte-Civitavecchia, la Cassino-Formia, la Frosinone-Sora, compreso il potenziamento dei porti di Civitavecchia, Fiumicino e Gaeta, la metrovia Roma-Area metropolitana e Roma-Ostia. Per la gestione dei Rifiuti, infine, "Ricostruire" significa trasformarli da costo a risorsa, sfruttando le opportunità dell'economia circolare.