«Il Paese è ripartito perché ci sono le condizioni per farlo. Quindi si può celebrare il congresso provinciale, un congresso attraverso il quale va ripensato il Pd». A parlare è Francesco De Angelis, leader di Pensare Democratico. Il quale aggiunge: «Quando dico che è importante ripensare il Pd, mi riferisco anche all'apertura della strada alla via telematica e al digitale. Insomma, all'innovazione tecnologica».

Il percorso della stagione congressuale si è interrotto il 5 marzo per l'emergenza Coronavirus. Andavano celebrate le assemblee dei 73 circoli e poi, il 5 aprile, era già stato fissato l'appuntamento finale. Il candidato alla segreteria era e resta unico: Luca Fantini, responsabile regionale dei Giovani Democratici. Nei giorni scorsi Simone Costanzo, già segretario politico del partito, aveva detto che la celebrazione del congresso non rappresenta una priorità. Francesco De Angelis argomenta: «Ci sono le possibilità tecnologiche per celebrare una stagione congressuale lineare, trasparente e partecipata, in forme nuove e diverse. Mettendo al primo posto la sicurezza. Su questo il regolamento congressuale sarà molto chiaro».

Parole che testimoniano come la commissione congressuale, presieduta da Alessio Gentile, sia al lavoro per il varo del regolamento. L'obiettivo è fare il congresso il prima possibile. Comunque entro luglio. Rileva De Angelis: «Ripeto: l'Italia e ripartita. Noi dobbiamo fare altrettanto, ripensando le forme di partecipazione. Penso, per esempio, ad una modalità mista. Nei circoli dove è possibile svolgere il congresso per via telematica, si vada avanti con la videoconferenza. Dove non è possibile (penso ai circoli dei piccoli Comuni, dove ci sono pochi iscritti), allora si può celebrare l'appuntamento in presenza garantendo il rispetto della distanza e di tutto il resto».

Quindi De Angelis afferma: «Il congresso dovrà rappresentare un punto di svolta e superare una volta per tutte il regime correntizio. Su questo ci aiuta molto lo sblocco registrato nei mesi scorsi: per la segreteria c'è un candidato unitario, Luca Fantini. Non solo: c'è pure una lista unitaria, il che facilita non poco. Esistono tutte le condizioni per procedere. Ero e sono fiducioso. Grandi differenze non ne vedo. La posizione di Simone Costanzo? Stiamo lavorando alla stesura di un documento che raccolga tutte le osservazioni, anche quelle di Simone Costanzo.

Lui ha posto delle questioni che possono essere raccolte. Sono convinto che saremo protagonisti di una discussione bella e approfondita. Antonio Pompeo? Ci siamo confrontati molto in questi giorni. Siamo d'accordo sull'impostazione unitaria e lui è disponibile ad andare avanti per celebrare il congresso. L'imperativo categorico è quello di non smarrire l'approccio unitario. Il Pd ha bisogno di un processo di rinnovamento, di una nuova classe dirigente imperniata sui giovani». È l'ulteriore via libera a Luca Fantini.