De Donatis senza alleati per un eventuale mandato bis. Al momento il sindaco non ne ha né a destra né a sinistra. E nemmeno i suoi attuali sponsor politici si sbilanciano sulla ricandidatura dell'architetto. Il perché forse lui, in cuor suo, lo sa. Ma intanto fa finta di niente. Mentre la fitta trama di incontri, ragionamenti, proiezioni e trattative prende corpo in vista delle comunali del 2021, alcune forze politiche scelgono di sgomberare subito il campo dagli equivoci: zero possibilità di accordi con il sindaco.

Il centrodestra è stato chiaro e nelle ultime settimane, senza ripensamenti, ha chiuso la porta a Roberto De Donatis. Il quale alle prossime elezioni non avrà l'appoggio di Fratelli d'Italia, come ribadito nella conferenza stampa del mese scorso alla presenza del senatore Massimo Ruspandini. Porta in faccia anche da parte di Forza Italia. Il coordinatore regionale degli azzurri, il senatore Claudio Fazzone, a chiare lettere ha negato "inciuci" con l'attuale sindaco, immaginando un centrodestra riunito sotto l'egida di un candidato a lui alternativo. Neanche alla Lega piace De Donatis, dunque non lo sosterrà. Semmai se lo ritroverà come avversario.

A sinistra non va meglio. Commenti aspri verso l'amministrazione De Donatis piovono anche al circolo "Antonio Gramsci" del Prc che oggi, alle 11, sarà presente con i suoi attivisti in piazza Santa Restituta per spiegare ai cittadini che «Sora non si amministra come una bisca di giocatori d'azzardo». De Donatis non potrà contare su di loro. Piuttosto chiederanno di rendere attuabili delibere come quella del 18 aprile 2016 che istituisce il baratto amministrativo. Dopo il flop della piattaforma civica, affondata proprio nel momento di raccogliere i frutti di anni di amministrazione, il sindaco non può pensare di ricomporre il puzzle che lo condusse alla vittoria nel 2016. E nemmeno ha ancora ricevuto segnali di sostegno dai partiti a lui più "affini". Così, se deciderà di presentarsi per un nuovo mandato, dovrà costruirsi una squadra tutta nuova. Che all'orizzonte non si vede ancora.

De Donatis è solo. Come del resto lo è stato in questo periodo di emergenza e quando ha deciso di sfilare da delega ai lavori pubblici a Massimiliano Bruni. «Non entro nel merito delle discussioni interne ai partiti a cui non appartengo - dice - Io mi occupo di amministrare Sora. L'isolamento nasce quando non si hanno progetti da esprimere per la città. Sulla base dei programmi si può costruire un'aggregazione. Questo è il mio modo di intendere l'amministrazione di un Comune, un'idea che spesso non collima con gli interessi dei partiti gestiti da Roma».