Appartato sulle dune di Sabaudia il leader della Lega Matteo Salvini sta cercando di fare il pieno di energia per la ripartenza. Da oggi l'Italia riprenderà abitudini e ritmi pre emergenza Covid e il partito dell'ex Ministro dell'Interno ha bisogno di tutte le forze disponibili per affrontare una partita che si va facendo ogni giorno più difficile e per arginare il calo di consenso che immancabilmente accompagna chi, reduce da un'esperienza di governo, non ha più le leve del comando tra le mani. Ma il "Capitano" non demorde e non perde di vista l'obiettivo: all'orizzonte c'è la sfida per tornare a governare il Paese. Gli spazi in politica mutano di giorno in giorno e appare prematuro preconizzare scenari evidentemente futuribili. Intanto, la Lega è pronta a dare il suo contributo di idee per traghettare l'Italia fuori da uno dei periodi più difficili della sua storia più recente.
Senatore Salvini, il presidente Mattarella ha invitato la politica, tutta, a fare quadrato intorno all'unità morale del Paese in uno dei momenti più difficili per la nazione. Lei sarà della partita?
«Dobbiamo cercare di collaborare dopo mesi trascorsi inutilmente a causa di un governo che non vuol saperne di dialogare».
Non si sente più parlare di riforme, né di quella del sistema elettorale e nemmeno di quella del taglio dei parlamentari: cosa sta succedendo?
«Mi auguro che qualcuno non la stia tirando per le lunghe pur di rimanere incollato alla poltrona, perché l'Italia ha bisogno urgente di riforme, e me lo lasci dire, anche di votare».
Anche di riforma della giustizia si parla meno di quanto non si dovrebbe in un momento in cui le cronache stanno tirando fuori la parte peggiore di un sistema da cambiare in fretta...
«Con questo governo non ci sarà alcuna riforma della giustizia, con i Cinquestelle che si alimentano di giustizialismo e con il Partito democratico che controlla tutto quello che accade dentro i tribunali».
Il leader del Pd Nicola Zingaretti ha detto che il caso Genova e la ricostruzione del Ponte Morandi debbono essere un'eccezione, perché se non si usa la massima attenzione negli appalti si finisce nelle braccia della mafia. Condivide?
«Assolutamente no. Questa di Zingaretti è pura follia, soprattutto perché a Genova hanno ricostruito un ponte di quella portata in un solo anno, senza un ferito grave, senza un morto, senza un giorno di ritardo e senza una tangente. In questo Paese ci sono decine di opere ferme, ed è un lusso che non ci possiamo permettere.
Abbiamo bisogno di strade, di alta velocità, di un ponte sullo Stretto di Messina, e non di altra burocrazia.
Per arrivare qui a Sabaudia da Roma ho percorso la Pontina: non è possibile che il collegamento tra la seconda città del Lazio e la Capitale sia così malmesso e inadeguato per il volume di traffico che avete».
Ritiene possibile che questa legislatura veda altre forme di governo rispetto a quella attuale, senza passare per le urne?
«Per quello che mi riguarda, e per quello che riguarda la Lega, gli italiani hanno dimostrato in questi mesi difficili di meritare tutta la fiducia possibile, e dunque credo sia un dovere dell'intera classe politica di questo Paese dare fiducia agli italiani chiamandoli ad esprimersi alle urne. Questo teatrino messo su alla bell'e meglio deve finire. La parola passa agli italiani».
Poco meno di un anno fa, proprio a Sabaudia, lei ha dato il via alla crisi che avrebbe portato alla fine del governo gialloverde e alla formazione del governo giallorosso che ancora è in carica. Qualcuno dice che Sabaudia non le abbia portato bene, ma lei è di nuovo qui alla vigilia di un'altra fase importante per il Paese...
«Sono qui perché questo posto è incantevole. Sono stato altre volte ma sempre di corsa. Mi sono bastate quarantott'ore per capire che non vedo l'ora di tornare da queste parti, in uno degli angoli più belli del Paese. Ho trascorso giorni stupendi e per questo vi ringrazio tutti».