Tira vento di tempesta in Comune a Sant'Elia dove l'assessore Monia Miele ha rassegnato nelle scorse ore le sue dimissioni. Lo ha fatto durante il Consiglio comunale, ma il sindaco Angelosanto, impegnato nella Consulta sulla Tav convocata a Cassino, non è riuscito ad arrivare in tempo in aula perché trattenuto a Cassino. Non una scelta mirata, quindi, ma casuale. "Ho deciso di candidarmi per dare un contributo fattivo per la crescita del paese in cui sono nata e in cui vivo con la mia famiglia - spiega - Ho sottoscritto un programma elettorale che ha visto i cittadini premiare la compagine "Sant'Elia nel cuore" e quelle idee condivise da tutta la squadra che poi, hanno preso forma nel programma elettorale.

Fin dall'insediamento ho avuto l'onore di ricevere la delega al Commercio, alle Attività produttive, Suap, Turismo e Trasporti, cercando di dare voce, in questi mesi di mandato, a tutti i cittadini e in particolare ai commercianti nei cui confronti ha assunto precisi impegni, ponendomi come garante di una fattiva collaborazione con l'amministrazione". Poi però le note dolenti che hanno fatto maturare nella Miele la difficile decisione: "Tutti i progetti e le iniziative pianificate con i commercianti, e in particolare con la "Rete d'Impresa", non hanno mai trovato terreno fertile nella compagine amministrativa, spesso poco disponibile ad assecondare le esigenze della categoria o, ancor peggio, condizionata da antiche ruggini o da retaggi della campagna elettorale. Nonostante i ripetuti sforzi profusi per ristabilire un clima collaborativo, l'atteggiamento degli altri amministratori non ha permesso di realizzare alcuna attività sinergica, con mio profondo imbarazzo, ancora oggi, non riesco a comprendere come sia possibile che coloro che si propongano alla guida di una Comunità si pongano poi in contrapposizione con una parte importante della stessa".

E prosegue: "Non c'è stata nessuna disponibilità ad intavolare idee progettuali, nessun finanziamento condiviso (per non parlare di quelli svaniti nel nulla per ritardi o distrazioni), nessuna iniziativa di stimolo per restituire slancio al Paese e alle attività commerciali, per di più mortificate dalla vicenda dei "buoni spesa" finiti, inspiegabilmente, anche nelle casse di esercenti del Comune di Cassino". Ma l'assessore dimissionario non ne risparmia a nessuno: "In questi mesi di "inattività amministrativa", spesso condita di idee confusionarie, spicca la cervellotica decisione di imporre alle associazioni presenti sul territorio delle limitazioni sull'organizzazione degli eventi, volte semplicemente a ostacolarne l'azione. Un regolamento, la cui attuazione, è stata sospesa solo per la diffusione della pandemia, ma che esplica in modo chiaro, già nella sua bozza, la considerazione che questa amministrazione ha delle associazioni , dei loro componenti e di tutti coloro che partecipano agli eventi da loro programmati. Il programma elettorale che doveva essere una guida, è solo carta che è rimasta chiusa in un cassetto di cui se ne dubita la riapertura. Non a caso, il prossimo aumento Tari, si pone in netta contrapposizione con quanto promesso ai cittadini, visto che nel programma elettorale non era in previsione alcun aumento delle tasse. Così come nessun comizio, con cadenza trimestrale, è stato tenuto o quantomeno programmato, (come promesso) al fine di informare la cittadinanza.

La sottoscritta non ha bisogno di ulteriore tempo per inquadrare la situazione e preferisce prendere immediatamente le distanze da questo modo di fare e di amministrare, del resto, non mi sono candidato per ambire a una poltrona, né tantomeno per aspirare a una carriera politica. Ho sempre nutrito massimo rispetto per tutti i santeliani e preferisco anteporre i loro interessi, rispetto alla carica di un assessorato che, ad oggi, assume solo un ruolo di mera facciata. Il motto che ha contraddistinto l'intera campagna elettorale "meno Comune, più Comunità", è già finito nel dimenticatoio. Il Comune e l'amministrazione tutta, sembrano essersi sollevati su di un piedistallo che crea solo ostilità e incomprensioni, atteggiamento questo molto lontano dal mio modo di essere". Questi i motivi che hanno spinto Monia Miele a chiudere la sua esperienza amministrativa nella Giunta del governo Angelosanto preferendo proseguire il suo impegno dai banchi dell'opposizione.

"Una scelta sofferta, maturata per rispetto dei cittadini che hanno creduto in un progetto di cui, purtroppo, al momento, si è persa traccia - conclude amareggiata - All'amministrazione, faccio di cuore un grosso in bocca al lupo, con l'auspicio che questo gesto possa servire a far maturare qualche ripensamento e qualche "mea culpa", utile ad incardinare finalmente un percorso volto a fare il bene della Comunità. In questo momento, anziché far parte di un'amministrazione che ha smarrito completamente il progetto iniziale, è più utile, per i cittadini, mettere in atto un'opposizione costruttiva, evidenziando le cose che non vanno e riproponendo quelle in cui tutti credevano poco meno di un anno fa".