Si chiamano Beppe, Cico, Daniele, Massimo, Sergio e Cristiano. Per tutti sono i “Nomadi”, la mitica band che da cinquant’anni, con gli inevitabili cambiamenti nella compagine musicale che forma il gruppo, rappresenta un pezzo importante di storia della musica italiana.
Il 26 gennaio, alle 21, i “Nomadi” saranno in concerto al Teatro Comunale “Nestor” di Frosinone in una tappa del tour iniziato il 7 dicembre scorso al Teatro “Kursaal” di Locarno e che si concluderà il 6 aprile al Teatro “Upton” di Ginevra. Un concerto quello di Frosinone nel quale la band proporrà ai suoi fan gli ultimi successi, ma anche gli storici pezzi di un repertorio sterminato che ha scandito i momenti più belli di almeno un paio di generazioni di italiani.

La storia

I “Nomadi”, infatti, sono la band più longeva del panorama musicale italiano. Vengono fondati nel 1963, da Beppe Carletti e Augusto Daolio, in un periodo in cui nascevano, a ritmo frequentissimo, centinaia di gruppi musicali, accomunati dalla voglia di esprimere sensazioni, pensieri ed insoddisfazioni dei giovani della nuova generazione, la prima del dopoguerra.
La primissima formazione era composta di sei elementi: Augusto Daolio (voce), Beppe Carletti (tastiere), Franco Midili (chitarra), Leonardo Manfredini (batteria), Gualberto Gelmini (sax), Antonio Campari (basso). Poco dopo Gelmini, Campari e Manfredini abbandonarono il gruppo, vennero sostituiti da Bila Coppellini (batteria) e Gianni Coron (basso). La formazione contava cinque elementi. Hanno pubblicato fino al 2015 settantotto album tra dischi registrati in studio o dal vivo e raccolte varie. Avendo venduto complessivamente 15 milioni di dischi, sono il terzo gruppo italiano per vendite, preceduto dai Pooh al primo posto e dai Ricchi e Poveri al secondo. Il messaggio che sin dagli inizi i “Nomadi” trasmettono è di denuncia e impegno sociale, che da sempre li contraddistingue; spesso, però, hanno accostato a tali temi anche l'amore e i sentimenti in genere.
Tra i loro brani più famosi si distinguono Io vagabondo , Dio è morto, Ti voglio, Un pugno di sabbia, Un giorno insieme, Crescerai, Ho difeso il mio amore, Tutto a posto, Canzone per un'amica, Io voglio vivere, Sangue al cuore e Dove si va.

Il popolo nomade

È il settimo componente del gruppo: 100 fan club sparsi in tutta Italia, migliaia di fan in ogni angolo della penisola. Ed è proprio grazie al sostegno di queste persone che l'attività musicale è affiancata dall'impegno umanitario, la raccolta fondi e i numerosi viaggi nelle aree critiche del mondo come ambasciatori di Pace e Solidarietà. I “Nomadi”, infatti, insieme ai numerosi fan che li seguono, sono stati negli ultimi anni promotori di varie iniziative di solidarietà nazionali e internazionali (come l'attuale progetto di costituzione dell'Associazione “Crescerai” (che sta sostenendo un progetto in Madagascar) con incontri di personaggi quali il Dalai Lama, Giovanni Paolo II, Yasser Arafat, M. Sabbat Patriarca di Gerusalemme, il segretario del Mahatma Gandhi, Fidel Castro, Tara Gandhi, Arcivesco Samuel Ruiz Garcia (Messico), Padre Ugo del Censi (Perù), Duane Hollow Horn Bear (capo spirituale del popolo Lakota-Sud Dakota).

Il botteghino

I biglietti per assistere al concerto dei “Nomadi” al Nestor sono in vendita su bookingshow e su ticketone. I prezzi vanno dai 45 euro del primo settore della platea, ai 35 del secondo settore sempre della platea per finire ai 30 euro della galleria. Sul circuito bookingshow è possibile acquistare al costo di 30 euro i posti nei palchetti.