Il bilancio di un anno di amministrazione visto dal leader dell’’opposizione. Il resoconto dell’attività nel 2015 dell’esecutivo tracciato dal sindaco Ernesto Tersigni non ha convinto nemmeno un po’ Roberto De Donatis, candidato sindaco alle prossime elezioni.

Come giudica l’operato dell’amministrazione nell’anno appena trascorso?
«Chi pensava che la nuova geometria a sostegno della maggioranza potesse dare vita ad un programma di fine mandato caratterizzato da un'inversione di tendenza, è rimasto deluso. Abbiamo assistito a proclami esaltanti ad ogni nomina di assessore, seguita dal vuoto pneumatico di un'azione amministrativa arroccata nel palazzo senza più alcun dialogo: sia istituzionale, sfuggendo ogni discussione o condivisione di progetti con la minoranza, sia con la città».

A cosa si riferisce in particolare?
«Al progetto della gestione privata della pubblica illuminazione per 20 anni a 650.000 euro all'anno, che vincolerà la possibilità di trasformare in tesoretto il risparmio energetico. Ma mi riferisco anche al progetto dello sbarramento nel fiume Liri, vera spada di Damocle per la sicurezza della città. Mostra pecche esecutive, che hanno comportato il sequestro con ulteriori provvedimenti e prescrizioni, per le quali devono essere trovate ulteriori coperture di spesa».

Come valuta gli equilibri politici in maggioranza?
«Si sono visti solo quattro nuovi assessori per due postazioni sempre nell'occhio del ciclone non certo per iniziative positive. Delibere delicatissime per il futuro di Sora votate da 9 consiglieri contro 8 della minoranza senza alcun dibattito e processo partecipativo».

Invece per quanto riguarda le altre iniziative?
«Si tratta di uno scontato fuoco di artificio preelettorale con lavori appaltati e tenuti fermi per il rush finale come i contratti di quartiere nel centro storico, lo svincolo stradale a Broccostella e, speriamo, la nuova strada di accesso all'ospedale (finanziamento ottenuto dal compianto sindaco Casinelli), qualche panchina, qualche palo della luce. È mancata una visione di insieme in grado di creare iniziative a sostegno del commercio, delle piccole e medie imprese, dell'artigianato e soprattutto di una insostenibile condizione giovanile, che non vede più qui a Sora alcuna possibilità di riscatto sociale attraverso la dignità di un lavoro».