Nella cittadina termale torna lo spettro dello sciopero dei termali. Dopo un periodo di tranquillità apparente, dovuto anche alla festosa presenza di Babbo Natale che ha fatto delle Terme di Bonifacio il suo Villaggio, accogliendo sinora circa 40.000 visitatori, ecco che le decisioni di Atf, che da maggio 2015 è tornata alla guida delle terme e del golf oltre che dell’imbottigliamento riacquisito già nel 2012, potrebbero portare ad una nuova fase di tensione con i dipendenti del comparto.

Ira dei sindacati e lavoratori

Lo stato di agitazione è quello proclamato martedì scorso dalle sigle sindacali delle maestranze termali (Ugl, Libersind e Fials) alle quali l’Atf ha annunciato l’apertura della procedura di licenziamento relativa a 40 unità su 48 presenti oggi in azienda con contratto di lavoro a tempo indeterminato. Ma ripercorriamo i fatti che hanno preceduto questo annuncio. L’8 maggio dello scorso anno a seguito del fallimento della Terme di Fiuggi Spa e Golf srl, sancito alla fine di aprile, il curatore avv. Loredana Originale, a seguito di istanza di recesso dal contratto, riconsegna all’Atf il complesso aziendale affittato, per l’appunto le Terme ed il Golf, accollandosi anche l’eventuale indennizzo spettante alla società fallita e prendendo in carico i dipendenti risultanti alla data del fallimento e cioè 49 unità, di cui 38 “vertenziali”. Ovvero lavoratori reintegrati a seguito di impugnativa dell’accordo sindacale proposto nel 2008, quando a capo dell’azienda vi era la Fiuggiterme srl, emanazione del consorzio Gaia. Un accordo che prevedeva la stagionalità per tutte le maestranze presenti, e che 48 dipendenti non hanno voluto siglare, ricorrendo alle vie legali. A marzo del 2015 vi è stato il pronunciamento del giudice di primo grado sulla causa, che ha sancito il reintegro dei vertenziali e quantificato l’ammontare di quanto loro spettante, in quasi 5 milioni di euro.

L’amara novità

Ora, il “tavolo” sindacale aperto con i lavoratori non avrà il clima gioioso e ben augurale di fine anno, poiché sulla testa dei lavoratori anziché i tappi dello spumante arriva una doccia gelata. L’Atf, detta le sue condizioni. L’aveva già detto il sindaco, nel corso del consiglio comunale dell’11 novembre 2015, che sarebbe stato necessario “riportare alla ragione i costi del personale delle Terme”. Ma forse i lavoratori erano distratti o conviti che tutto si sarebbe risolto in un nuovo periodo di cassa integrazione. La realtà dei fatti però è ben diversa e i 40 licenziamenti annunciati dall’Atf, su 48 dipendenti a tempo indeterminato non può non essere visto, come il segno di una società che versa in molteplici difficoltà, che forse solo l’ingresso di un privato potrà risolvere.