Il mercato della droga si sa che è fiorente anche a Frosinone dove gli spacciatori sembrano essersi organizzati alla stessa maniera con cui viene gestito il personale di aziende legali. Come fossero dipendenti di una catena della grande distribuzione, in una centrale dello spaccio individuata dalla polizia nella parte bassa della città, i pusher si erano divisi il lavoro in turni. La richiesta di droga era ed è tale, da dover lasciare sempre qualcuno a mantener aperta la “bottega”.

A loro, infatti, si rivolgevano i consumatori di droghe, non solo del comune di Frosinone, ma anche dell'hinterland. Nei giorni di appostamenti fatti dagli agenti della squadra Mobile e dai loro colleghi della divisione anticrimine, la villa nell'immediata periferia di Frosinone è stata monitorata ed è stato possibile prendere nota su chi la visitasse, quindi i consumatori, e chi si alternava, invece, alla vendita. Quando hanno ritenuto maturo il tempo, sono intervenuti facendo irruzione nell'immobile protetto dalla semioscurità creata ad arte con il danneggiamento delle luci interne ed esterne. Nella villa hanno trovato quattro uomini.

Uno di loro, un diciottenne di origine albanese, ha tentato immediatamente la fuga, ma è stato raggiunto e bloccato da due poliziotti. Nelle sue tasche sono state rinvenute numerose dosi di sostanza stupefacente confezionata e pronta per essere immessa sul mercato, nonché dei fogli di quaderno sui quali erano minuziosamente annotati i “turni di lavoro” e le iniziali dei nomi di chi li doveva effettuare, comprese le sue. Un minorenne, invece, aveva indosso circa 10 grammi di hashish e il danaro guadagnato con lo spaccio. Per il maggiorenne è scattato l'arresto, mentre per il minorenne la denuncia al tribunale dei minori. La posizione degli altri due è al vaglio degli inquirenti.

Il foglio con la turnazione e i nomi degli altri “turnisti”, quindi, è materiale ritenuto importante e necessario per disegnare le dimensioni del giro di affari di quella che potrebbe essere una vera organizzazione dello spaccio nel capoluogo ciociaro. Una organizzazione che si fa forte di pusher giovanissimi, spesso minorenni la cui giovane età permetterebbe loro di scampare alle pene più severe previste per i maggiorenni.