Frosinone batte Milano. Se fosse la partita di oggi pomeriggio, in molti ci metterebbero la firma. Non si parla di calcio, ma di inquinamento. Il fatto che, per le polveri sottili, il capoluogo ciociaro abbia più superamenti giornalieri dei limiti per il pm10 rispetto alla metropoli lombarda, ma anche di Torino è tutto dire. Non per nulla il caso Frosinone è finito all’attenzione di tutti i mezzi di informazione. Ieri una troupe di Sky ha intervistato il sindaco Nicola Ottaviani per capire i perché.

La situazione di Frosinone è ormai consolidata negli anni. A venerdì le giornate fuori legge registrate dalla centralina Arpa di via Puccini erano 102. L’ultimo monitoraggio si è fermato a 187 metri cubi per metro cubo, quasi quattro volte superiore al consentito che è 50. Aria irrespirabile anche in viale Mazzini (90)e46esimo sforamento. A Ceccano, a dimostrazione del fatto che il problema è comune a tutta la valle del Sacco, i superamenti sono 108. Nel colloquio con Sky Ottaviani ha evidenziato la diversità dei risultati tra le centraline di via Puccini e viale Mazzini, con quest’ultima che registra la metà dei valori della prima. C’è poi il caso dello stazionamento dei bus della Cotral vicino alla centralina dopo che quelli della Geaf sono stati trasferiti di recente. Come se ne esce? Un interrogativo al quale è difficile rispondere. Se la causa fossero solo le auto basterebbe bloccare il traffico, ma non è così. «Un’ipotesi di scuola - nota Ottaviani - sarebbe quella di posizionare delle pale eoliche per spazzare l’aria, ma non essendoci vento ci sarebbe il non senso di doverle alimentare ad elettricità».

Frosinone, vista la grave criticità, potrebbe almeno provare a spuntare un finanziamento specifico per progetti che riducano l’inquinamento? «In questo momento in Italia e in Europa - rileva il sindaco - non ci sono progetti specifici per abbattere le emissioni inquinanti malgrado il problema che attanaglia mezza Italia. Su questo chiediamo l’attenzione del ministero e che venga dichiarata l’emergenza ambientale sotto il profilo del diritto alla salute. È un problema che riguarda non solo i frusinati ma tutti coloro che respirano l’aria di Frosinone».

Intanto Legambiente attacca: «Sono saltato dalla sedia quando ho sentito il nome di Frosinone al telegiornale - afferma il presidente del circolo Il cigno di Legambiente Antonio Setale - Non mi sembra ch e l’amministrazione abbia fatto delle scelte in tal senso. Si limita, così come fanno anche altre amministrazioni, a dare attuazione a quello che dice la Regione. Eppure a Roma, vista l’emergenza, al momento hanno deciso per le targhe alterne». Infine l’allarme per la salute. «Purtroppo la gente non se ne accorge, la malattia non insorge dall’oggi al domani per questo bisogna educare le persone sulla necessità di lasciare l’auto a casa».