Tradito da uno scontrino, di quelli informali, tipo riffa di paese, che malauguratamente aveva lasciato nel suo portafogli.

Sul retro del bigliettino, che dava diritto ad una consumazione al bar, aveva appuntato un numero di telefono. Nottetempo la moglie, che da tempo sospettava del marito per l’ora tarda in cui, specie nei fine settimana, rincasava e per alcune altre sue strane e nuove abitudini, si è alzata ed è andata a sbirciare proprio nel portafogli dell’uomo. Che intanto, ignaro di tutto, dormiva sonni profondi russando e sognando chissà che cosa (o forse proprio chi corrispondeva a quel numero).

E chi fosse il, o meglio “la” titolare di quel numero di cellulare, la moglie lo ha scoperto al mattino. Ha atteso che il marito uscisse per il lavoro, quindi, lei che di professione fa la casalinga, ha preso il biglietto, ha impostato su “sconosciuto” la modalità delle telefonate in uscita del suo cellulare e, con il cuore in gola, ha composto il numero.

Dall’altra parte ha risposto una voce impastata dal sonno. Di donna, di una donna molto giovane esattamente, e straniera, dell’Est con ogni probabilità.

Le paure ed i sospetti della signora si sono così materializzati in un attimo e il cuore le è schizzato in gola. Tuttavia, ha avuto la forza di reagire, di farsi sentire fredda ed è riuscita a fare alcune domande alla ragazza. Ha così appreso che era una “intrattenitrice” di night, che il suo numero lo dava a tanti uomini e che quindi non ricordava assolutamente chi fosse il marito della donna, uno dei tanti in fondo. Le ha detto anche che recentemente aveva “lavorato” nel night chiuso dai carabinieri a Marino e che forse il marito lo aveva incontrato proprio lì. Incontri come tanti ai quali, dando il numero, potevano però seguirne altri più intimi di quelli possibili nel locale.

Tanto è bastato alla donna, residente in un centro a nord della provincia e che ci ha chiesto di mantenere l’anonimato per comprensibili ragioni, che in poco tempo ha buttato fuori dalla porta panni ed effetti personali del marito, senza neanche metterli in valigia. Poi lo ha chiamato ed ha posto fine alla loro storia. Quindi, ha fatto un’altra telefonata per raccontare alla nostra redazione l’accaduto affinché – è stata la motivazione del gesto – ad altre donne non possa capitare quanto è successo a lei, mettendo a conoscenza le eventuali sfortunate colleghe di sventura di trucchetti tanto banali quando efficaci per incastrare mariti fedifraghi.

E’ così tornata in auge la vicenda del night di Marino chiuso alcuni giorni fa dai carabinieri e che, alla luce del racconto della signora, si conferma come il punto di ritrovo per centinaia di uomini provenienti anche dalla vicina provincia di Frosinone. Dalla quale, con cadenza settimanale, erano in tanti coloro che vi si recavano per trascorrere una notte hard, a luci rosse, in compagnia di splendide ragazze sudamericane, italiane o dell'Est europeo. Tutte molto giovani e tutte da capogiro. 

Dall'altra sera, però, le sue porte sono sbarrate, con tanto di sigilli e impossibilità di accedere a quello che in molti avevano ribattezzato come il "regno del sesso". A porre fine al vorticoso giro di donne, sesso e soldi ci hanno pensato i carabinieri del nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Castel Gandolfo che, come detto, hanno apposto i sigilli al locale, un notissimo night club di Frattocchie, frazione del comune di Marino. Il locale, richiamo per scambisti di tutta la regione e, se non altro per questioni di vicinanza geografica, anche della limitrofa Ciociaria, ha così visto la propria chiusura ed il gestore è stato arrestato con l’accusa di sfruttamento e induzione alla prostituzione.

Per portare a termine l'operazione i militari si sono finti clienti e, con questo stratagemma, sono entrati nel locale dove ad accoglierli hanno trovato proprio il gestore, che in quell'esatto momento stava incassando denaro quale prezzo per l’ingresso da parte di due avventori: ciò sebbene il locale fosse la sede di un circolo culturale, nel quale, per entrare, la legge prevede il solo possesso di una tessera associativa.

Dentro il night i carabinieri hanno trovato diverse ragazze che, seminude, chiacchieravano e si intrattenevano con vari uomini, mentre seduti su soffici divanetti vicino al bar si trovavano altri clienti in dolce compagnia di altre ragazze.

I militari hanno perquisito il locale scoprendo diverse salette private: in una di esse un'avvenente donna con indosso il solo reggiseno stava consumando un rapporto sessuale con un uomo. Immediatamente si scatenava il più classico dei “fuggi fuggi” generale che però non impediva agli uomini dell'Arma di identificare tutte le ragazze e tutti i clienti che si trovavano nel locale e in questo modo di poter ricostruire le modalità dell’illecita attività che vi era svolta. Attività che, è stato accertato dalle indagini svolte, durava da circa un anno.

I clienti, hanno spiegato gli investigatori, per accedere dovevano pagare tra i 60 e gli 80 euro (sempre in nero): una volta dentro, dovevano solo scegliere la ragazza con cui appartarsi in una delle tante "stanze a tema" presenti nel locale nelle quali c'erano bellissime e procaci ragazze romene, italiane, sudamericane, in specie colombiane molto richieste, e bielorusse. Giovani che a fine serata percepivano una somma che variava tra i 50 e i 100 euro. Il gestore, invece, tratteneva tutto il restante denaro. I carabinieri hanno quindi sequestrato l’intero incasso della serata e un’agenda sulla quale erano segnati i nomi dei clienti e le somme versate. E così sono scattati i sigilli, mentre il titolare del locale si trova ora nel carcere di Velletri e rischia fino a sei anni di reclusione.

 

 

 

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