Nuovi guai giudiziari per il sindaco di San Giovanni Incarico, Antonio Salvati. Il gip del Tribunale di Cassino ha rinviato a giudizio il primo cittadino e il dirigente comunale Giovanni Federici. I reati di cui entrambi dovranno rispondere sono gravi: truffa aggravata e falso in atto pubblico. La vicenda riguarda un progetto per la promozione della raccolta differenziata porta a porta che la Provincia di Frosinone aveva finanziato a favore dell’Unione dei Comuni “Antica Terra di Lavoro”. Progetto di cui avrebbero dovuto beneficiare i Comuni di Ceprano, San Giovanni Incarico, Pastena, Pontecorvo, Rocca d’Arce e Falvaterra.

In tre distinte tranche, tra il 2010 e il 2012, la Provincia ha erogato a favore dell’Unione dei Comuni 313.277 euro, sulla base della documentazione secondo cui i progetti di raccolta porta a porta erano stati avviati in tutti i Comuni interessati. In realtà le cose non sarebbero andate così. Dalle indagini, infatti, è emerso che il progetto aveva coinvolto soltanto il Comune di San Giovanni Incarico. In altre parole, il sindaco nonché presidente dell’Unione dei Comuni Salvati, con la complicità del dirigente comunale Federici che ha materialmente prodotto i documenti contestati, avrebbe prodotto atti falsi per trarre in inganno l’amministrazione provinciale e incassare contributi destinati ad un territorio con circa 16.000 abitanti (che era poi la condizione imprescindibile per accedere al finanziamento) ma utilizzati soltanto per un Comune con circa 3.400 abitanti.

Una condotta «truffaldina», come scrive il gip Perna, che ha arrecato alla Provincia di Frosinone «un danno patrimoniale di rilevante gravità». I Comuni «beffati» - Ceprano, Pastena, Pontecorvo, Falvaterra, Rocca d’Arce - e la Provincia di Frosinone si sono costitituiti parte civile. La prima udienza davanti al giudice monocratico del Tribunale di Cassino è stata fissata per il 29 marzo.