In un caso sarebbe andato a prendere la benzina persino con le taniche. In ogni caso l’uso che ha fatto dei rimborsi carburante sarebbe risultato incompatibile con gli orari e gli impegni lavorativi. Per questa ragione un dipendente del Comune di Anagni, il geometra P.D.S., è finito a processo per il reato di peculato. La Procura di Frosinone ha chiesto e ottenuto per lui il rinvio a giudizio nel corso dell’udienza preliminare che si è svolta lo scorso 2 ottobre davanti al gip del tribunale del capoluogo Bracaglia Morante.

I fatti contestati risalgono al periodo compreso tra il settembre 2011 e l’aprile 2012. Il dipendente comunale, potendo usufruire di una carta di credito intestata all’ente municipale per le spese di servizio, si sarebbe servito della stessa per acquistare carburante per i propri mezzi. All’impiegato viene contestata una spesa indebita di oltre 3.000 litri di benzina, per un valore di circa 5.000 euro. Una quantità di carburante risultata incompatibile con le esigenze di servizio del geometra. La polizia giudiziaria ha infatti esaminato gli estratti conto della carta di credito ed è venuto fuori che orari e missioni non erano corrispondenti con quelli del lavoro svolto per conto dell’ente comunale. Da qui la conclusione che l’impiegato abbia fatto un uso a titolo personale del carburante.

La giunta guidata dal sindaco Fausto Bassetta nei giorni scorsi, come da prassi in questi casi, ha dato incarico all’avvocato Vittorio Vecchione per costituirsi parte civile nel processo e quindi essere risarcita in caso di eventuale condanna dell’imputato. Il dipendente comunale è difeso dall’avvocato Andrea Sartucci. La prima udienza era stata fissata per giovedì scorso ma è saltata a causa dell’astensione degli avvocati. Il dibattimento è stato quindi aggiornato al prossimo aprile.