E chi l’avrebbe mai detto che almeno per una volta saremmo riusciti a dire che le famiglie restano a casa non per colpa della crisi. A rendere il periodo difficile per molti, non solo da un punto di vista finanziario, ci ha pensato la psicosi dilagante degli attentati terroristici che negli ultimi tempi ha mostrato il nervo scoperto di una paura divenuta globale. Così anche i cassinati che solitamente provano a mettere da parte un gruzzoletto per concedersi qualche giorno di vacanza durante le festività invernali hanno deciso di ritirare le prenotazioni e pensare a un Natale davanti al caminetto, al massimo in montagna da parenti e amici.

Le principali agenzie di viaggio della città martire parlano di una brusca frenata in termini di prenotazioni. E chi per caso le aveva già fissate ha fatto un repentino passo indietro, disdicendo tutto. No a Parigi, Belgio, Londra e all’Egitto. No anche a Roma. Bloccate le consuete settimane relax sul Mar Rosso, ritenuto troppo pericoloso. «I clienti hanno paura, anche se c’è chi ieri ha deciso di “sfidare” ogni timore e raggiungere Parigi con un gruppo organizzato di 42 persone» ha commentato il titolare di una storica agenzia. «Dopo una prima ondata di disdette c’è stato un assestamento nell’arco di due settimane - ha aggiunto - ma le partenze per Natale e Capodanno sono ferme».

La domanda rispetto allo scorso anno, relativa allo stesso periodo, già sembra essersi contratta ben oltre il 50% in questa fase iniziale. Se si guarda al periodo tra Capodanno e L’Epifania, la soglia delle richieste per le mete nelle capitali europee a maggior rischio attentati è prossima allo zero. «Reggono ancora i viaggia Vienna o Praga, ma i cassinati almeno a livello orientativo stanno chiedendo pacchetti natalizi al massimo per Ischia o per la Toscana. Si tratta però dei più coraggiosi. La maggior parte credo che resterà a casa per paura di attentati terroristici - ha aggiunto un altro operatore del settore - Prevediamo che molti passeranno il Natale e le feste davanti ai caminetti. E non solo per colpa della crisi».

A “rimetterci”, spinti dall’ondata di paura irrazionale, quanto condivisa, sono per lo più gli appartenenti alla classe media: «Coloro che potevano permettersi viaggi più costosi continuano a chiedere mete come gli Stati Uniti che restano un must percepito come sicuro. Le famiglie che invece solitamente si concedevano una vacanza invernale verso mete più commerciali e quindi dai prezzi più bassi hanno proprio rinunciato. Non funzionano più neppure i last minute. In leggerissima ripresa - ha sottolineato la delegata di un’altra agenzia di viaggio di Cassino - la richiesta dell’Olanda, diciamo un più 10%. Purtroppo la proiezione, al momento, è negativa e al massimo chi decide di uscire per le feste potrà raggiungere forse la montagna. Nessun viaggio organizzato». E le coppie appena sposate? Resteranno a casa? No, gli esperti rassicurano che Stati Uniti e Caraibi sembrano tenere ancora. Speriamo.