Perquisizioni e ispezioni a raffica, controlli incrociati e accertamenti continui. Il territorio è presidiato dalle forze dell’ordine che non si risparmiano in nome della sicurezza. Un lavoro costante e invisibile ai più, per garantire un’adeguata prevenzione contro la paura più diffusa in questo periodo: quella di un reale attacco terroristico a casa nostra. Accresciuta - e non poco - dopo il recente arresto da parte degli agenti del Commissariato di Cassino di un ventiseienne ghanese, residente a Cassino, per detenzione di materiale pedopornografico. Ma su cui pende il sospetto di una anomala vicinanza ad ambienti fondamentalisti visto il possesso di 3 video scaricati sul suo smartphone relativi a tagliagole incappucciati inneggianti alla guerra santa. E la sua posizione, dopo la convalida della misura nel tribunale di Cassino, è finita sul tavolo delle Dda di Roma.

Mentre Cassino si interroga sulla possibile presenza di giovani vicini agli ambienti violenti ed estremisti, le forze dell’ordine proseguono in un capillare screening del territorio. Il punto è valutare tutte le posizioni, anche quelle “acclarate”, per andare oltre a verosimili mistificazioni come accaduto a Merano, dove i Ros hanno smantellato una presunta cellula jihadista il cui leader (con documenti falsi) risultava un richiedente asilo perseguitato, ironia della sorte, proprio dagli estremisti islamici. Una trovata pensata in nome della Takia, cioè della dissimulazione, ritenuta dai credenti un dovere in situazioni di inferiorità in caso di aggressione. Ma a Cassino già il contesto appare radicalmente differente: gli uomini del vice questore Cristina Rapetti continuano a mantenere con il centro islamico (ben radicato sul territorio) un rapporto di fattiva collaborazione. E al momento la situazione sembrerebbe essere sotto controllo.

Le forze dell’ordine, però, non abbassano la guardia e fanno quadrato respingendo con forza situazioni sospette. Ne è la testimonianza anche la decisione di installare una unità mobile dei carabinieri della Compagnia di Cassino - coordinata dal maggiore De Luca - in piazza Labriola. Ogni appartamento, ogni associazione, ogni realtà in cui potrebbe annidarsi il germe della violenza e del terrore va bonificato attraverso un’azione sinergica, tenendo sempre i primo piano la libertà di culto e di pensiero di ogni cittadino appartenente alla nostra comunità. Nessuno escluso.