Ha una gran voglia di chiarire. E soprattutto di “combattere per la verità”. Sarebbero queste le intenzioni più sentite di dom Pietro Vittorelli, almeno stando a indiscrezioni trapelate da persone a lui vicine. Non è da scartare l’ipotesi di una conferenza stampa, balenata nella sua testa sin dai primordi dell’inchiesta, né l’idea di un comunicato stampa.

Ma la delicatezza del momento impone un confronto serrato con gli avvocati. Un pool di legali, pare capitolini, a cui l’ex abate avrebbe affidato la sua difesa (per le diffamazioni, per l’aspetto contabile e per quello ecclesiastico) intenzionati a dimostrare la sua estraneità ai fatti. Episodi clamorosi, che hanno destabilizzato l’opinione pubblica e che nella terra cassinate sono esplosi come una bomba. Per la sua notorietà, in qualità di successore di San Benedetto, e per le accuse formulate dagli inquirenti. Intanto, mentre il “dom” attende il momento opportuno per fornire la sua versione, la sua “verità” - come ama ripetere - ha comunque deciso di rientrare a Roma.

Fugace la sua permanenza a San Vittore dove, secondo i ben informati, sarebbe stato a casa della madre e, in qualche occasione, anche da un cugino. Un bisogno di calore familiare, un momento per sentirsi accolto da quell’ambiente che, com’è naturale che sia, lo ha sempre amato. E a “casa Vittorelli”, nelle ultime ore, è regnato sempre e soltanto il silenzio. Così come nell’intero paese. Nessun gossip, nessuna fuga di notizie improvvisa e devastante. Solo rispetto, misto a quella voglia, a quel desiderio di avere un commento, una parola da un concittadino tanto illustre, che per anni ha rappresentato la sua terra d’origine ad alti, altissimi livelli. Un “borgo” protettivo che lo ha avvolto fino alla ripartenza.

«Siamo nella fase delle indagini preliminari - argomenta il sindaco Nadia Bucci, contattata per un commento - e fino alla pronuncia definitiva parliamo di accuse non di una condanna. E sicuramente la magistratura saprà fare chiarezza sui reati che gli sono stati ascritti». Intanto Vittorelli, ora, si trova di nuovo nella Capitale ma non negli appartamenti di proprietà - tra l’altro assaliti dai paparazzi - ma in un’altra abitazione su cui vige il massimo riserbo. E nonostante in molti siano disposti a giurare che abbia un enorme desiderio di spiegare le sue ragioni, per ora non si discosta dalla linea del silenzio che ha tracciato intorno a sè. Un cordone protettivo, difficile da valicare. In attesa, forse, che il clamore si allontani e possa pian piano essere pronto il terreno in grado di accogliere la sua “confessione-verità”.