Negli ultimi vent’anni il ruolo della mensa è profondamente cambiato, assumendo compiti e obiettivi importanti per la salute presente e futura dei piccoli utenti. Non ha più l’unico scopo di fornire un pasto nutrizionalmente equilibrato e completo, perfetto dal punto di vista igienico-sanitario, è necessario prevenire l’obesità e tutte quelle patologie cronico-degenerative, come il diabete, l’osteoporosi, le malattie del cuore o l’ipertensione, causate da un eccesso di peso e da una scorretta alimentazione.

I genitori dei piccoli studenti di Cassino che usufruiscono del servizio hanno, nelle ultime settimane, ma come già negli anni passati, manifestato dei dubbi non solo sulla qualità, ma anche sull’offerta del menù destinato ai loro cuccioli. C’è chi vorrebbe più formaggi freschi, chi vorrebbe solo mozzarella, per qualcuno immancabili i bastoncini, per altri sono solo pesce di scarto da eliminare anche dalle tavole casalinghe, qualcuno vorrebbe la banana, altri preferirebbero lo yogurt. Si sa che l’alimentazione dovrebbe essere regolata da abitudini sane e principi nutrizionali ben definiti, ma poi quello che succede a casa, davanti alle tavole imbandite magari da mamme e nonne tradizionaliste, è tutta un’altra storia.

A rispondere alla folla di mamme esigenti l’assessore all’istruzione Danilo Grossi: «Ci sono dei diritti dei bambini stabiliti fin dagli anni ‘80 dall’Onu, tra questi c’è il diritto ad avere “un’alimentazione sana e adeguata al raggiungimento del massimo della salute”. Diritto ribadito nei programmi e nelle strategie di prevenzione dell’obesità dell’Oms e del ministero della Salute a livello mondiale. Far rispettare questo prezioso diritto è, ovviamente, compito di tutti. In primis le istituzioni».

«Il bambino non va solo sfamato, ma educato. Nel menù proposto ci saranno sicuramente alimenti poco conosciuti o poco graditi dai bambini, come verdura e legumi. Per superare l’iniziale rifiuto del bambino è importante che insegnanti, addetti al servizio e genitori collaborino insieme, spingendoli, in un ambiente positivo e gioioso, all’imitazione dei compagni che invece gradiscono la pietanza - ha spiegato una mamma che segue da sempre le dinamiche di sviluppo del menù con l’azienda che gestisce il servizi - Affinché tutto ciò accada è importante porgere il piatto con un sorriso e con calma, che la maestra consumi lo stesso pasto con gusto, elogiando le proprietà sensoriali e nutrizionali del piatto. Un atteggiamento negativo può creare molti problemi e cattive conseguenze, danneggiando non solo il servizio ma anche e soprattutto i bambini».