Mai in partita. Mai incisivo. Mai all'altezza delle ultime gare. Un Frosinone incolore esce sonoramente sconfitto dall'Artemio Franchi dove la Fiorentina si aggiudica l'anticipo delle 12.30 dell'undicesima giornata di serie A con un perentorio 4-1 piú che mai eloquente.

La svolta della partita si é avuta nel primo tempo, fra il 24° e il 31°: sette minuti di fuoco in cui, dopo un tambureggiante assalto dei viola, la squadra di Paulo Sousa ha perforato per 3 volte la porta canarina, nell'occasione difesa da Massimo Zappino, al suo esordio in serie A. Ci hanno pensato Rebic, Rodriguez e Babacar su rigore a mettere subito una pietra tombale sulle, comunque velleitarie, ambizioni dei canarini. Al 43°, poi, Suarez ha ulteriormente affossato la truppa di Stellone firmando il 4-0.

Nel secondo tempo ritmi piú blandi da parte della Fiorentina che si limita a controllare il match, un paio di occasioni per parte e, all'87°, il gol della bandiera di capitan Frara per il definitivo 1-4.

Adesso bisognerà immediatamente cancellare questa brutta prestazione, la peggiore dei canarini da inizio stagione, e concentrarsi subito sul prossimo impegno casalingo che domenica 8 novembre vedrà scendere al Matusa il Genoa, formazione sicuramente alla portata del Frosinone che in casa, com'è ben noto, é capace di mostrare un volto completamente diverso da quello, dimesso, con il quale troppo spesso siamo abituati a vederlo nelle gare esterne.

Da riconsiderare, forse, anche il turn over accentuato che Stellone sta praticando scientificamente da inizio campionato e che in qualche occasione, Udine su tutte, ha probabilmente penalizzato il rendimento dei giallazzurri. Perché, se era comunque una mezza utopia pensare di fare risultato a Firenze, ad Udine, schierando una formazione meno infarcita di seconde linee, forse, o probabilmente, almeno un punto poteva essere conquistato.

La partita per la salvezza, quella più importante, é comunque ancora tutta da giocare e il Frosinone, ritrovando subito il piglio delle ultime gare, può ambire a vincerla.