Câè una traccia precisa che porta dritta a Frosinone. A seguito dellâinchiesta condotta dalla squadra mobile di Latina, che ha portato agli arresti di 24 persone tra cui lâimprenditore di Ferentino Davide Giordani e il carabiniere di SantâAndrea del Garigliano Fabio Di Lorenzo in servizio ad Aprilia, potrebbe aprirsi anche un capitolo ciociaro. Al primo la procura di Latina contesta la partecipazione in alcuni viaggi in cui da Roma a Latina e poi fino a Frosinone veniva trasportato dello stupefacente.
Dalle carte emerge che ad attendere il âcaricoâ, a viale Parigi, câera qualcun altro. E da questo particolare lâinchiesta potrebbe prendere ulteriori sviluppi. Accertamenti in tal senso sono stati compiuti e alcune persone sono già state sentite. I viaggi e i contatti telefonici, ma anche gli incontri, sono stati registrati dagli investigatori che, a gennaio, tenevano sotto controllo diverse persone tra cui lo stesso Giordani e Angelo, Salvatore e Giuseppe Travali. E sui contatti con la famiglia Travali, Giordani è stato chiamato a fornire spiegazioni durante lâinterrogatorio di garanzia.
Giordani, assistito dallâavvocato Giampiero Vellucci, ha negato ogni addebito. Ha ricordato di essere un imprenditore in servizio nel settore dellâabbigliamento sportivo per cui i contatti con i Travali erano unicamente finalizzati dallâinteresse dei Travali ad aprire a Latina dei negozi di settore. Rapporti dâaffari - secondo la versione fornita da Giordani al gip Giuseppe Cario - che nulla hanno a che vedere con la droga. Anche se la procura forte delle intercettazioni e anche di un precedente arresto la pensa diversamente. A questo punto lâavvocato di Giordani presenterà un ricorso al tribunale delle libertà per chiedere la scarcerazione dellâassistito.
Al carabiniere, invece, vengono contestati i reati di rivelazione di segreti dâufficio e corruzione. In buona sostanza è accusato di aver fornito dettagli sullâinchiesta a un indagato. Assistito dallâavvocato Amleto Coronella, il militare dellâArma ha scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere sostenendo di non essere nelle condizioni psicologiche ideali per sostenere un interrogatorio. Anche in questo caso sarà presentato ricorso al tribunale del Riesame.