Quando il poker rifilato dagli avversari-nemici ciociari mandò su tutte le furie gli zingari. Si parla, e tanto, di pallone nellâinchiesta che ha smantellato il gruppo criminale di Latina guidato da Costantino Di Silvio âCha Chaâ. Questâultimo e gli altri componenti della banda esercitavano il proprio potere anche attraverso il calcio. Un controllo testimoniato da diversi episodi finiti agli atti delle indagini.
Tra questi, ad esempio, spicca la sonora sconfitta subita dal Latina Calcio il 2 novembre dello scorso anno ad opera del Frosinone nel corso del campionato di B. I giallazzurri, ospiti dello stadio âFrancioniâ, rifilarono ai pontini un 4 a 1 che fece imbufalire non poco âCha Chaâe colleghi. La goleada inflitta dagli avversari ciociari, scrivono gli investigatori, spinse «un gruppo di ambasciatori della tifoseria del Latina a manifestare il proprio disappunto direttamente al presidente Pasquale Maietta».
Qualche giorno dopo il derby, in una conversazione intercettata dalle microspie piazzate nella sede degli ultras di Latina, uno degli interlocutori giunge ad affermare quanto segue: «Lui gli ha detto a Pasquale che deve dire ai giocatori che non devono stare tranquilli perché si sentono protetti dagli zingari, perché se sbagliano paganoâ¦!». «E Pasquale che gli ha detto?», risponde un altro. «Pasquale è andato subito a riferirlo ad uno zingaroâ¦Â».
Intanto, per restare alle appendici ciociare dellâoperazione âDonât Touchâ, oggi Davide Giordani, lâimprenditore di Ferentino accusato di aver collaborato con la banda pontina nel traffico di droga, assistito dallâavvocato Giampiero Vellucci, comparirà davanti al Gip per lâinterrogatorio di garanzia. Domani, invece, sarà la volta di Fabio Di Lorenzo, il carabiniere di SantâAndrea del Garigliano (piccolo paese del Cassinate) in servizio presso la Compagnia di Alatri, accusato di aver passato ad alcuni esponenti della gruppo criminale notizie fondamentali sulle indagini.