Quasi lâunanimità . Per superare i dubbi di costituzionalità , il consiglio regionale del Lazio ha modificato la normativa sullâacqua pubblica. La legge era stata impugnata dal Governo davanti alla Corte costituzionale. Ieri lâassemblea ha approvato con 42 voti a favore su 43 una serie di adattamenti, con lâintento di dissipare prima della pronuncia della Consulta i dubbi. Lâimpugnativa riguardava lâinvasione delle competenze esclusive dello Stato in materia di concorrenza, di tutela dellâambiente, oltre a non esser conforme ad alcune norme europee.
Ora quelle norme sono scomparse o sono state riscritte sulla base di una proposta della Giunta guidata da Nicola Zingaretti. Altre sono state riaffermate, come la proprietà pubblica delle reti idriche (primo firmatario Francesco Storace, la Destra). Altre sono state introdotte, con il parere favorevole dellâassessore allâAmbiente, Fabio Refrigeri. Come una banca dati delle risorse idriche. O la promozione dellâapprovvigionamento idrico dei soggetti svantaggiati. Il servizio idrico integrato âha come obiettivo lâequilibrio economico-finanziario della gestioneâ (con un emendamento Pdl-FI, primo firmatario Giuseppe Simeone). Eliminato, su proposta di Refrigeri, lâobiettivo del pareggio di bilancio. La Regione cerca così di assicurare il rispetto delle regole della concorrenza e di precisare le modalità di revoca delle concessioni (al concessionario spetterà una riduzione del canone e non sarà dovuto alcun indennizzo).
Eliminata la disposizione che imponeva il rilascio delle concessioni per le grandi derivazioni alle sole Autorità di ambito. Abrogata una disposizione in contrasto con il principio dellâunitarietà di gestione. La legge che sana i dubbi di costituzionalità , è partita da un testo adottato dalla commissione Ambiente. Le modifiche hanno riguardato la cadenza ora biennale dellâaggiornamento del bilancio idrico partecipato. Introdotti il censimento dei pozzi privati e il piano di sicurezza delle acque per il consumo umano(primo firmatario Storace). à stato annunciato come imminente da Refrigeri un altro passo: la disciplina degli ambiti di bacino idrografico. Soddisfatti dellâapprovazione anche i consiglieri Daniela Bianchi e Mauro Buschini. «Siamo la prima regione ad avere una legge sullâacqua come bene comune, e oggi rafforziamo questo principio ribadendo la corretta gestione delle risorse idriche e la loro finalità pubblica.
Manca però ancora un ultimo passo per avere nel Lazio una gestione efficiente e pubblica del servizio idrico: il via libera ad una legge sugli ambitidi bacinoidrografico. Una novità introdotta nel Lazio che per la prima volta lega la gestione dellâacqua allâeffettiva disponibilità e capacità di rigenerazione delle falde e dei bacini idrici, rispetto agli attuali Ato». Per Buschini si tratta di «un passo decisivo per recepire i rilievi governativi e per tutelare gli interessi dei cittadini su un tema così delicato. Una legge fortemente voluta dalla popolazione conil referendumdel2011e perquesto rivolgo il mio ringraziamento al presidente Zingaretti, allâassessore competente Refrigeri e a tutto il consiglio».