È stata la prima maxi inchiesta sullo spaccio di droga a Frosinone nel 2016. Un’inchiesta dai risvolti clamorosi che ha permesso a carabinieri e polizia di scoperchiare un fiorente traffico di stupefacenti con diversi basi nel capoluogo, pronte a spostarsi all’occorrenza ogni volta che una veniva chiusa dalle forze dell’ordine. All’operazione sugli Intoccabili che, a luglio, ha sgominato un’organizzazione che sfruttava il sistema di Scampia su base locale seguì, a dicembre, quella al Casermone.

Ora per il primo gruppo di indagati, quelli ritenuti inafferrabili (da qui il nome dato all’operazione), si avvicina il momento delle scelte. Fissata l’udienza preliminare. Davanti al gip ci saranno ottanta persone, comprese le 36 che a luglio vennero arrestate. A 32 viene contestato il reato di associazione a delinquere. Il giudice per le udienze preliminari del tribunale di Roma, Maurizio Caivano, considerata la complessità della questione e la mole degli indagati, ha stabilito un corposo calendario. La prima udienza preliminare è fissata al 21 febbraio per la costituzione delle parti e la valutazione delle richieste di riti alternativi. In molti, soprattutto tra gli esponenti di vertice dell’associazione che rischiano di subire pesanti condanne, dovrebbero optare per il rito abbreviato. Il che consentirà di ottenere uno sconto di un terzo sulla pena.

Il procedimento entrerà quindi nel vivo dal 17 al 22 febbraio con tre udienze che dovrebbero servire ad esaurire, salvo ulteriori esigenze, la discussione. Dopodiché ci sarà la decisione del magistrato sugli eventuali riti alternativi e sui rinvii a giudizio. A settembre la Direzione distrettuale antimafia di Roma, che ha coordinato le indagini aveva chiuso il caso. Ora l’ulteriore passo con la fissazione dell’udienza preliminare. Stando alle accuse, ribadite nell’ordinanza dal gip Simonetta D’Alessandro, l’associazione era «in grado di condizionare la vita di un’intera provincia, con le reti e le basi di spaccio, spesso contestuali; spesso poste in rapporto di successione cronologica, all’esito di interventi di polizia; spesso fornite di depositi e comunque rispondenti a un unico centro decisionale nel quale si collocano, con ruolo di capi o promotore, Diego Cupido; Luigi Iaboni; Vincenzo Balbi, Walter Tarquini, Teresa Cupido, Alex Frattali, Ro- berto Bracaglia».

A Cupido, ritenuto dalla Dda promotore, organizzatore, finanziatore e capo dell’associazione, «rispondono persone legate, a vario titolo, da legami parentali ed amicali per governare il traffico delle sostanze stupefacenti nel territorio del comune di Frosinone - si legge nell’ordinanza di custodia - L’elemento familiare costituisce certamente un fattore determinante ed è di immediata emergenza: Lorena Cupido (sorella); Teresa Cupido (sorella); Paolo Cupido (zio); Alex Frattali (nipote); Massimiliano Frattali (ex marito della sorella); Emanuel Mingarelli (nipote); Vincenzo Balbi (cognato); Angela Pavia(zia); Luigi Iaboni (zio); Mario Iaboni (cugino). Al di là della parentela esistono, poi, soggetti collegati da rapporti privati (Klodjana Shehu con Diego Cupido, coadiuvata dal suo collaboratore Roberto Pironi; e Massimo Stirpe, collegato un po’ a tutti i soggetti coinvolti)».

Nell’inchiesta emerso il legame dell’organizzazione, non privo di contrasti, con violenti regolamenti di conti con famiglie rom. L’udienza riguarderà anche Gionni Spada, Palma Spinelli, Guido Spinelli, Tony Spada, Bruno DiSilvio, Mariannina Micera, Daniele, Francesco, Antonio e Stella Spada. A tutti questi la Dda ha contestato il reato associativo. Le indagini, con sequestri e arresti, hanno permesso di capire come l’organizzazione si muoveva, fronteggiava i colpi subiti e spostava la droga dai vari depositi per evitare i sequestri. Il sistema era strutturato su una rete collaudata di appartamenti, a corso Francia, in via Marittima e in viale Mazzini, dedicato a una «clientela selezionata». I depositi erano in via del Carbonaro, in via Angeloni e ad Alatri. Il collegio difensivo è composto dagli avvocati Raffaele e Marco Maietta, Tony Ceccarelli, Nicola Ottaviani, Giampiero Vellucci, Cristian Alviani, Luigi Tozzi, Calogero Nobile, Rosario Grieco e Francesco Galella.