De profundis per il centro storico, cittadini ed operatori si dichiarano esasperati. Ieri mattina, giornata del mercato settimanale, il centro cittadino è stato tappezzato di volantini listati a lutto, con un duro messaggio di accuse rivolto all’amministrazione comunale, culminante con un definitivo “ci avete strozzato”.

La descrizione del mittente “cittadini e commercianti tutti”, che “annunciano con grande dolore e rassegnazione la definitiva morte del centro storico di Anagni”, ha creato un immediato acceso dibattito, tra chi condivide appieno la protesta e chi ne prende le distanze. L’agonia del centro storico, purtroppo, è stata ammessa un po’ da tutti, ma non le motivazioni. Non tutti, infatti, hanno riconosciuto ai commercianti capacità imprenditoriale e volontà di fare. Rispetto e riconoscenza verso i pilastri del settore, quegli imprenditori che caparbiamente sorreggono il vessillo di una categoria bersagliata da una serie di fattori: la nascita sconsiderata dei grandi centri commerciali, la concorrenza sleale di negozi che tali non sono ma restano aperti (anche quasi h24), la crisi occupazionale che ha ridotto notevolmente la capacità di spesa.

Anna Bottini, storica barista, insiste: «La riapertura della Scuola Media e la eliminazione dei varchi elettronici sarebbe un primo importante passo avanti»; le ha fatto eco Francesca, ristoratrice, sostenendo analoga istanza. Molti cittadini, poi, lamentano le forche caudine rappresentate dagli accessi alla Zona a Traffico Limitato, indubbiamente un buon sistema per fare cassa. Ma solamente per quello. Non è tanto la parziale chiusura a far arrabbiare gli anagnini, quanto “i varchi elettronici, una spesa folle che denota il non amore ed il non rispetto da parte di chi li ha voluti a tutti i costi” ed ironicamente “chi non è d’Anagni, come può amarla?!?”. Pare che il comune abbia deciso, finalmente, di confrontarsi con i cittadini: staremo a vedere.