Occhio alle truffe. In particolare a quelle del âmarescialloâ! A chiamare è sempre un finto professionista che posiziona la sua trappola con artifizi e linguaggio forbito. Squilla il telefono e le vittime sono spesso anziani con figli ormai adulti.
Proprio loro, i âcuori di mammaâ, rappresentano la leva che utilizzano i malfattori per disarticolare ogni malfidenza. Lui, il figlio, in genere ha avuto un incidente. La notizia viene data pian piano, come se le sequenze dellâimbroglio fossero reali. Non câè improvvisazione nellâatteggiamento convinto dellâinterlocutore mentre propina, a piccole dosi, i particolari del sinistro. Il congiunto comunque sta bene - chiaramente - ma restano i danni provocati dal sinistro. Ecco che compare un âmarescialloâ compiacente, che magari chiuderebbe un occhio per sistemare lâintera pratica.
Sullâunghia però bisogna consegnare cifre importanti come 2.000 euro al presunto professionista. E il gioco è fatto. Ma non per i cassinati: diversi sono stati i casi segnalati alla Polizia di Stato, che rinnova il suo appello a stare attenti e a denunciare con tempestività , ma nessuno finora sarebbe caduto nel tranello. Stesso âfilmâ con i finti addetti dellâEnel. Molti di loro, però, iniziano ad anticipare una telefonata prima di bussare a casa. Tanto per essere certi che la vittima abbocchi davvero. Grazie anche alle continue campagne messe in campo dalle forze dellâordine, gli anziani della città sono più consapevoli. E sempre più difficilmente aprono la loro porta di casa. Ma i tentativi continuano. Senza sosta e vergogna.