L’incubo delle tabaccherie ceccanesi è lui: Antonio Di Mario, ventotto anni, con problemi di droga, in carcere da martedì sera. Ne sono certi i carabinieri della stazione fabraterna che oltre ad accusarlo della rapina di martedì scorso alla tabaccheria Palmesi di via per Frosinone, lo ritengono responsabile anche del colpo messo a segno con le stesse modalità il 19 dicembre alla tabaccheria Padovani di via Gaeta.

Gli uomini del comandante Palladini sono convinti che in entrambi i casi il giovane non abbia agito da solo. Perciò stanno stringendo il cerchio attorno a un altro uomo che avrebbe fatto da palo nelle due rapine e guidato l’auto con la quale Di Mario si sarebbe dileguato dopo gli assalti. Ieri il ventottenne è stato interrogato nel carcere di Frosinone alla presenza del suo avvocato Filippo Misserville, ma non ha voluto rispondere alle domande del Gip Antonello Bracaglia Morante e ha preferito avvalersi della facoltà di non rispondere.

I carabinieri di Ceccano, insieme ai loro colleghi del Norm di Frosinone, lo hanno arrestato poche ore dopo la rapina di martedì mattina alla tabaccheria Palmesi. Le immagini riprese dalle telecamere di sorveglianza del negozio avrebbero consentito la sua identificazione grazie agli abiti ritrovati poi a casa sua: un maglione, le scarpe indossate durante il colpo e il coltello da cucina usato per minacciare il titolare della tabaccheria Danilo Palmesi, rimasto ferito al mento. Degli oltre mille euro rapinati, invece, i militari dell’Arma ne hanno rinvenuti appena un centinaio.

Non solo. Gli indumenti corrisponderebbero a quelli indossati dal rapinatore che il 19 dicembre seminò il panico nella tabaccheria Padovani di via Gaeta. Da qui la convinzione degli inquirenti che si tratti della stessa persona, Antonio Di Mario appunto, e che il suo complice abbia ormai le ore contate.