Ricevere un accertamento fiscale fa sobbalzare dalla sedie chi le riceve. Soprattutto se poi si ha qualcosa da contestare. Ecco allora che in molti si decidono ad avviare le pratiche per attivare un procedimento davanti alla commissione tributaria provinciale.

Sono circa mille i procedimenti pendenti davanti alla commissione provinciale di Frosinone. Un dato, riferito al 30 settembre, in crescita rispetto allo scorso anno (+9%), ma in leggero calo rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso (-1%). E nei primi nove mesi dell’anno sono 920 i nuovi procedimenti iscritti, un dato, in questo caso, in discesa rispetto a dodici mesi prima del 7%. Le controversie definitive ammontano, invece, a 773 con un decremento del 3,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno prima.

Dopo una decisa contrazione negli anni tra il 2013 e il 2014, i nuovi ricorsi avevano ripreso ad aumentare: nel 2015, infatti, i “pervenuti” erano stati 1.311. Un dato decisamente superiore rispetto ai 998 del 2014, ma più contenuto rispetto ai 1.583. Volendo fare una stima, quest’anno si rischia di rimanere sotto i 1.311 ricorsi. Finora, rispetto allo scorso anno, mancano all’appello 74 procedimenti. L’andamento è abbastanza conforme a quello del 2014: nel primo trimestre si è passato dai 389 ricorsi del 2015 ai 341 di quest’anno, da aprile a giugno si è scesi da 406 a 387, mentre nel terzo trimestre da 199 a 912.

L’ultimo trimestre dello scorso anno ha registrato 316 ricorsi, ragion per cui, a patto di superare tale soglia negli ultimi novanta giorni, si avrà un dato inferiore rispetto a dodici mesi fa. In diminuzione anche le controversie definite, da 804 a 773, nonostante l’ultimo trimestre considerato sia in linea con l’anno precedente (da 201 a 203).

La riduzione delle definizioni si è dunque concentrata soprattutto tra gennaio e giugno. Aumentano pertanto le pendenze, dalle 845 del 31 dicembre 2015 alle 993 di settembre. Anche se, va aggiunto, a giugno le pendenze avevano superato quota mille (1.003). Più lineare era stato l’andamento lo scorso anno, con pendenze, nei primi tre trimestri, oscillanti tra quota 820 e 910. Ma le definizioni sono in calo negli ultimi anni: si passa dalle 2.265 del 2012 per scendere a 1.970 l’anno dopo a 1.625 nel 2014 e a 1.225 nel 2015.

Peraltro, nel periodo luglio-settembre, a livello nazionale le controversie tributarie sono diminuite del 9% rispetto allo stesso periodo di un anno fa. E, per la prima volta, la giacenza scende sotto la soglia del mezzo milione di cause. In diminuzione, ma in questo caso del 5,6%, risultano essere le controversie definite. Il volume complessivo delle nuove controversie, dall’inizio dell’anno, mostra nei primi nove mesi dell’anno appena trascorso una riduzione dell’8,3% delle nuove controversie e del 3,2% delle definizioni. Nelle commissioni tributarie provinciali i giudizi favorevoli agli enti impositori sono stati quasi uno su due (il 45%) per un valore complessivo di 1.743 milioni di euro.

In tre casi su dieci il procedimento in primo grado si conclude con la vittoria del contribuente, per un valore in questo caso di 917 milioni di euro. Nel 12% la controversia si è chiusa con giudizi intermedi. In commissione regionale, infine, la percentuale di vittoria degli enti resta invariata, mentre aumenta, al 36%, la quota delle liti concluse con soddisfazione del contribuente.