Sfondano la serranda con lâauto e rubano alcolici, soldi e dolciumi. Furto con spaccata lunedì notte al Bar dellâArco di Casamari. Con un fuoristrada sono entrati nel locale senza che nessuno li notasse. Prese di mira le slot machine, che però grazie allâallarme non sono riusciti a svuotare. Sullâepisodio indagano le forze dellâordine.
Ennesimo furto in città . Questa volta è toccato ad un noto bar sulla via Maria, a Casamari. Liquori, dolciumi e soldi nel bottino dei malviventi che hanno ben inaugurato lâinizio del nuovo anno. Stando ad una prima ricostruzione dei fatti, la banda è entrata in azione intorno alle 4 di lunedì notte. Un locale ben frequentato che sorge proprio lungo la strada provinciale, a due passi dallâAbbazia di Casamari. Zona residenziale e commerciale sempre molto trafficata sia di giorno che di notte, soprattutto in questi giorni di festa. Evidentemente ai ladri poco importava.
Un piano studiato nei minimi dettagli il loro, ma qualcosa è andato storto. Con il fuoristrada lanciato in velocità hanno distrutto lâingresso (saracinesca e vetrata) del bar. Lâallarme si è inserito, ma i banditi imperterriti hanno proseguito nella loro missione. Il loro obiettivo erano le macchinette vicino al bancone. Le hanno staccate dal muro e fatte cadere sul pavimento. Forse ostacolati dal caos creato e spaventati proprio dallâallarme, hanno preferito non perdere altro tempo e lasciarle a terra.
Nonostante ciò non si sono persi dâanimo. Prima di rimettersi in auto e andare via, hanno svuotato il locale: nel bottino dolciumi, liquori di valore e il registratore di cassa con allâinterno parte dellâincasso della serata. Richiamati dallâallarme, sul posto si sono precipitati subito i carabinieri e i proprietari. Dei ladri non câera già più traccia. Il bar completamente a soqquadro con la serranda addosso al bancone semidistrutto e in mezzo alla stanza i videopoker mai scassinati. Ancora da quantificare la refurtiva, ingenti invece i danni provocati. Già ieri mattina la proprietaria era al lavoro per ripristinare lâingresso. Tanta la rabbia dei commercianti della zona che temono ora nuove incursioni.