L’allarme scatta nel cuore della notte. Con una telefonata di quelle che fanno gelare il sangue. Che fa riaccendere immediatamente le luci della prefettura. Sull’intercity Roma-Siracusa, zeppo di persone che stanno tornando a casa per il Capodanno, viaggia, insieme ai passeggeri, una bomba.

Ad allertare l’ufficiale di governo è direttamente il Viminale. Dalla sala operativa del ministero dell’Interno dicono di aver attivato la procedura di intervento rapido. Chi ha avvisato ha fornito elementi precisi, tanto da far scartare l’ipotesi scherzo. Quel treno va veloce verso il sud. È passata da poco la mezzanotte e il convoglio si trova a ridosso della stazione di Frosinone.

Da Roma dicono che va fermato. Immediatamente. Che i passeggeri vanno fatti scendere e che nessuno deve avvicinarsi fino all’arrivo delle unità speciali e degli artificieri. La stazione del capoluogo, in un attimo, finisce al centro delle operazioni di controllo del- l’antiterrorismo. Viene avvertita la Polfer. Gli uomini delle forze speciali arrivano a Frosinone e cominciano a setacciare le carrozze da cima a fondo. Sedile per sedile. Bagno per bagno. Sotto la lente perfino il più piccolo strapuntino. In azione pure le unità cinofile, con i cani in grado di scovare materiale esplosivo, anche se abilmente nascosto.

La paura corre tra i tanti viaggiatori che affollano la banchina dello scalo ferro- viario. La mente va a Parigi, Berlino, Nizza e Bruxelles. Poi il sospiro di sollievo. Sono le tre del mattino e gli uomini della polizia di Stato dicono che è tutto in ordine. Che si può ripartire.

«Ero ancora sveglia – racconta il prefetto Zarrilli – quando abbiamo ricevuto la telefonata da parte del ministero dell’Interno. L’allarme è scattato all’incirca a mezzanotte. Qualcuno, infatti, ha segnalato al Viminale la presenza di una bomba sull’intercity. A quel punto è stato immediatamente attivato il piano di emergenza. Dopo aver bloccato il treno, abbiamo fatto scendere tutti i passeggeri. Poi sono arrivati gli artificieri da Roma che hanno controllato tutte le carrozze in maniera minuziosa. Le operazioni di bonifica sono andate avanti fino alle tre del mattino». Ma dell’ordigno nessuna traccia. «Nei giorni scorsi abbiamo ricevuto – ha fatto notare la dottoressa Zarrilli - una direttiva del ministro Minniti, inviata a tutti i prefetti e i questori d’Italia, con la quale è stato chiesto di rafforzare i controlli nelle aree di maggiore concentrazione di persone, in occasione dello svolgimento di eventi o cerimonie previste per le festività nonché verso luoghi che notoriamente registrano particolare afflusso di visitatori. Alla stessa abbiamo dato immediata attuazione».

Il rischio di attentati nella notte di capodanno, infatti, c’è ed è fondato. A certificarlo sono i servizi segreti internazionali, che hanno segnalato al governo italiano che alcuni Foreign Fighters sarebbero in partenza o già presenti nel territorio nazionale per compiere atti di terrorismo. Tanto che la preoccupazione di chi deve gestire la sicurezza cresce, ora dopo ora, anche in provincia di Frosinone. Per questo si sta dando piena attuazione a quelle che sono le indicazione del Viminale. E anche grazie alla continua azione di coordinamento avviata dal Prefetto Zarrilli, le forze dell’ordine in Ciociaria hanno messo in campo una solida attività di collaborazione. Tanto che gli obiettivi sensibili sono costantemente tenuti sotto sorveglianza.