Cacciatori troppo vicini al ‘Montorli’. A Santa Liberata si spara mentre la squadra di calcio si allena e dagli alberi piovono uccellini. Una povera tortorella in fin di vita è finita proprio nel campo sportivo, a due passi dagli atleti che si allenavano. Grande spavento per tutti e tanta l’indignazione di chi, ovviamente, teme per la propria incolumità e per quella dei compagni.

Colpa di qualche cacciatore sprovveduto che, in barba ad ogni divieto, si diverte ad imbracciare il fucile sparando alla cieca. Così oltre ai residenti, ora anche i giocatori chiedono più controlli.

Quanto accaduto l’altro ieri al Montorli non è nemmeno un caso isolato. Spesso le battute di caccia si svolgono senza rispettare le giuste distanze di sicurezza dalle abitazioni. Un atteggiamento ritenuto gravoso per l’incolumità degli abitanti e degli animali domestici non di rado vittime di brutti incidenti. «Non ci sentiamo sicuri – commenta chi ha assistito alla scena - troppo spesso sentiamo colpi di arma da fuoco a pochi metri dal campo. Non solo. Ci sono tanti agricoltori che approfittando delle belle giornate trascorrono la maggior parte del tempo nei campi. Qualche pallottola potrebbe raggiungerli e ferirli. Ci sono anche i bambini che si allenano e non è certo bello veder precipitare sul campo da gioco poveri uccelli indifesi».

Il regolamento d’altronde parla chiaro: la caccia è vietata ad una distanza di 100 metri dalle case o da altri edifici. È vietato sparare in direzione delle stesse da una distanza inferiore ai 150 metri. Stessa distanza anche in direzione delle strade. È forse il caso di allenarsi con addosso un giubbotto antiproiettile?