Un tamponamento. Un piccolo incidente come tanti. Unâauto esce in retromarcia e ne colpisce unâaltra in doppia fila allâinterno di un piazzale davanti a un bar in viale America Latina. Da lì, per il presunto danneggiato è iniziata una vera e propria odissea.
Lâuomo, proprietario di una Nissan Qashqai, sostiene di esser stato avvisato del danno quando si trovava allâinterno del bar e di aver trovato una donna, proprietaria di una Toyota Rav4, che, forse distratta dai bimbi, aveva colpito la Nissan sulla fiancata. In base alla denuncia presentata per truffa allâassicurazione dallâavvocato Giuseppe Casini, difensore dellâuomo, la donna inizialmente si sarebbe assunta la responsabilità del sinistro e poi avrebbe chiamato unâamica per essere aiutata a compilare il cid.
Nel cid solo il disegno sarebbe corrispondente alla dinamica del fatto, nella parte descrittiva invece lâuomo, piuttosto semplice e ingenuo, avrebbe firmato senza leggere, di fatto assumendosi la responsabilità dellâaccaduto. Una volta portato il cid allâassicurazione ha fatto i conti con la realtà . Lâassicurazione gli ha spiegato di aver già pagato i danni alla controparte e che lui non aveva titolo al risarcimento.
Lâuomo avrebbe contattato inutilmente la donna che gli avrebbe risposto âquel che fatto è fattoâ. Poi si sarebbe presentato davanti a casa di lei, salvo trovarsi una diffida dal legale della stessa a non importunarla. Da lì lâuomo si è deciso a presentare denuncia per truffa. La procura di Frosinone ha chiesto lâarchiviazione, ritenendo che la questione sia di natura esclusivamente civilistica, avendo lâuomo ammesso la responsabilità sul cid. Della stessa opinione è lâavvocato Francesco Galella che assiste le due donne. Davanti al gip, lâavvocato Casini ha chiesto al giudice lâimputazione coatta o un supplemento dâindagine per sentire i testimoni dellâincidente. Il giudice si è riservato.