Appena il tempo di mangiare panettoni e torroni in famiglia e di salutare il nuovo anno e poi a Frosinone non ci sarà altro argomento che quello della campagna elettorale. Senza esclusione di colpi, soprattutto allâinterno dei singoli schieramenti. Nicola Ottaviani punta al bis, ma nella sua coalizione alcuni malumori non mancano. In questi anni nessuno è âcresciutoâ politicamente allâombra di un primo cittadino che non concede spazi. Fabio Tagliaferri avrebbe voluto la delega da vicesindaco, Gianfranco Pizzutelli una designazione nel cda dellâAsi. Adesso, con il Polo civico, sembrano intenzionati a schierarsi comunque con il centrodestra, ma non è detto. E comunque le trattative politiche saranno serrate. Quindi lâimpostazione âcivicaâ che Ottaviani vuole dare alla coalizione non fa effettuare i salti di gioia a Forza Italia, che proverà a mettere insieme una lista forte. Poi câè la questione delle provinciali: Danilo Magliocchetti (e Mario Abbruzzese) si aspettano una riconferma a suon di voti ponderati. Se non ci sarà , le frizioni saranno inevitabili. Fabrizio Cristofari, candidato sindaco del Pd, ha le idee chiare: intesa con il Partito Socialista di Gianfranco Schietroma e Area Popolare di Alfredo Pallone sin dal primo turno, anche per dare un segnale di forza a quelle liste civiche che si schiereranno dopo aver valutato le situazioni in campo. Ma Cristofari è il primo a sapere che non avrà lâappoggio dellâex sindaco Michele Marini e di Norberto Venturi. I due potrebbero dare vita ad una coalizione civica. Ma a Cristofari interessa lâatteggiamento del Pd. Si aspetta sostegno assoluto e incondizionato, in mancanza del quale potrebbe anche effettuare gesti clamorosi . Per il resto in campo ci sono: Vincenzo Iacovissi (Partito Socialista Italiano), Stefano Pizzutelli (Frosinone in Comune) e Fernando Incitti (Casapound).
Lâaccordo tra Cristofari e Schietroma al primo turno è tra le possibilità , ma non appare scontato. Soprattutto perché Iacovissi è da tempo in campagna elettorale. Lâopzione di un patto di ferro in vista di un eventuale ballottaggio è nelle cose. E si attende sempre il candidato sindaco del Movimento Cinque Stelle. Intanto ognuno guarda alle âspaccatureâ degli altri. Un tempo succedeva nel centrodestra, ma da qualche anno il centrosinistra ha talmente invertito il trend che si fa fatica a ricordare il câera una volta.
Vige la sindrome della âtela di Penelopeâ: di giorno si cuce, di notte si disfa. Anche se poi a pensarci bene, dal punto di vista sostanziale, è sempre andata così: âdai nemici mi guardo io, dagli amici mi guardi Dioâ. Quella logica del voto trasversale che si sublimò nella consiliatura dellâanatra zoppa, cosa è se non la scelta di votare il candidato sindaco di una coalizione e un consigliere di un altro schieramento? Per anni di questo ha beneficiato politicamente il centrosinistra, poi è toccato al centrodestra. Resta però un fatto: il sindaco di Frosinone nello scacchiere provinciale non ha alcun peso quando si tratta di ottenere le candidature alla Camera, al Senato o alla Regione. Magari significa qualcosa.