Da tempo il restauro della Collegiata di Santa Maria e della cappella di San Marco è fermo. Le ultime giornate di lavoro furono quelle di oltre un anno fa e da allora il cantiere è rimasto fermo. Nessuno sa quando riprenderà e quando la comunità atinate potrà tornare a usufruire dell’antica chiesa.

Il complesso ecclesiale si trova all’interno del perimetro del cimitero monumentale di Atina e fa da ali all’ingresso principale; negli anni scorsi l’incuria e la scarsa manutenzione causarono cadute di massi e calcinacci dalle pareti frontali dei due edifici. Tanto che l’amministrazione di allora (giunta Cerri) fu obbligata a disporre la chiusura dell’ingresso principale al cimitero.

Grazie alla solidarietà di un cittadino, furono traslate alcune nicchie che permisero di abbattere parte della cinta perimetrale orientale del cimitero e aprire così un varco. Un rimedio temporaneo si disse, ma che persiste anno dopo anno. Nel 2012, finalmente, il Comune di Atina ottenne il sospirato finanziamento da mezzo milione di euro per il recupero della Collegiata di Santa Maria e della Cappella di San Marco. Poco dopo iniziarono i lavori di restauro che hanno interessato per prima la Collegiata: rimessi a posto la copertura e irrigidite le strutture verticali e orizzontali dei due piani nei quali l’edificio si compone.

L’intervento, tuttavia, non è tanto piaciuto ad alcuni studiosi di storia locale: criticano i materiali usati per coprire e riattare le ferite del tempo (e dei numerosi terremoti) inferte sulle pareti portanti esterne e sul pavimento. Intanto, due mesi fa è stato staccato il terzo assegno alla ditta esecutrice dei lavori: 84.500 euro su un totale di 354.800 euro, esclusi gli oneri per la sicurezza. Restano ancora fuori dall’intervento il restauro della torre campanaria e la sistemazione degli infissi e degli spazi interni. Mentre ancora nessun intervento è stato fatto sulla Cappella di San Marco: questo edificio, tra i due, è quello messo peggio.

A fine ottobre scorso, alcune pietre della parete perimetrale vennero giù per il cattivo stato di conservazione in cui versa la costruzione che, insieme alla Collegiata, risale all’undicesimo secolo. Insomma, prima che i cittadini di Atina, sono le leggi della fisica che chiedono urgenti lavori di consolidamento e restauro.