Il Comune e le istituzioni nazionali non entreranno nel merito della questione Klopman. Questo è quanto emerso dalla riunione che si è tenuta ieri nella sala consiliare di Frosinone e che ha visto coinvolti il sindaco Nicola Ottaviani, i capigruppo di maggioranza e di minoranza, e i vertici indiani dell’azienda.

Nel tentativo di acquisire informazioni sullo sviluppo della situazione della fabbrica, è stata confermata l’esecuzione del pegno sulle azioni da parte di una banca di Bombay, che potrebbe portare alla vendita del pacchetto societario. In realtà, i vertici dell’azienda hanno espresso la loro volontà di sanare le proprie pendenze nei confronti dell’istituto di credito con l’aiuto dei rappresentanti politici del territorio. Da parte del primo cittadino e dei consiglieri comunali presenti è stato netto il diniego per l’intervento a favore di una moratoria di almeno sei mesi.

In assenza di questo passaggio, sarà immediata la cessione delle quote in favore di una cordata europea, molto probabilmente di origine francese. Gli amministratori locali hanno spiegato che il perché di questa scelta è semplice: la politica deve rimanere fuori dalle bagarre tra gruppi finanziari. Si vuole sì vigilare sulla correttezza delle operazioni, ma evitare di ripetere il caso “Videocolor”, dove è responsabile, sostiene il sindaco Ottaviani, «buona parte della classe dirigente politica, sindacale e industriale dell’epoca».

«La Klopman rappresenta, ormai, un pezzo di storia e di identità della nostra cultura industriale - ha chiosato il primo cittadino - Non possiamo permetterci il lusso di assistere supinamente ad ulteriori mortificazioni del nostro tessuto economico». In ogni caso i vertici indiani chiederanno la proroga di sei mesi, con o senza sostegno della politica. Bisognerà attendere l’evoluzione della richiesta di moratoria per capire gli esiti della questione.