Si è attesa la fine del mese di novembre come i bambini attendono l’arrivo di Babbo Natale. Soltanto che l’attesa è stata vana, la delusione e la rabbia ancora di più. Però il regalo sembrerebbe essere dietro l’angolo, da alcune indiscrezioni sembrerebbe prima di Natale. Ma allo stato attuale di reale ci sono solo i disagi per gli automobilisti, per gli imprenditori e per gli operatori economici della zona e file interminabili di auto sia sull’asse attrezzato, sia sulla Monti Lepini. E di incidenti? Non ne parliamo.

Ancora chiusa la strada provinciale 265 Braccio Tomacella, che collega la Monti Lepini all’Asi. Era la mattina del 12 settembre scorso quando si è verificato un grave incidente in cui ha perso la vita un sessantatreenne di Napoli, alla guida di un tir che si è ribaltato nel fossato travolgendo il guardrail e provocando la rottura della condotta idrica. Da allora, da circa tre mesi, la strada è chiusa. Quel tratto utilizzato come scorciatoia per evitare lunghe file, via di accesso per raggiungere in tempi brevi alcune aziende. Aziende che da mesi stanno subendo danni e ritardi delle consegne. Imprese e operai in ginocchio.

Come in ginocchio sono anche gli automobilisti. Esasperati, nervosi, amareggiati, arrabbiati. Per fare pochi chilometri con l’auto, sono costretti a lunghe file e a restare in coda interminabili minuti. La situazione è insostenibile anche per quanto riguarda gli incidente che si sono registrati da settembre ad oggi sul tratto dell’asse attrezzato e sulla Monti Lepini. Incubo quotidiano. Per non parlare della stagnazione del traffico veicolare che fa alzare anche i livelli di inquinamento dell’aria. Gli imprenditori sono arrabbiati e hanno perso le speranze. «Oramai non crediamo più a nulla. Le istituzioni non ci danno garanzie, continuano a non tutelarci. Ci rendiamo conto? Da tre mesi la strada è chiusa e tantissime persone stanno vivendo giornalmente disagi infiniti. Ogni giorno la circolazione è caotica e le file sono lunghissime soprattutto nelle ore di punta».

«Non ci sentiamo tutelati e i clienti che ci devono raggiungere o consegna- re materiale hanno difficoltà» - ci aveva dichiarato un mese fa Alberto Giansanti. Rabbia anche di Paolo Emilio Sardellitti: «Da tre mesi abbiamo un’unica via di accesso e dell’apertura nemmeno l’ombra». «Noi a differenza di quello che accade in molti altri territori, invece di investire in infrastrutture le chiudiamo» - le parole di Stefano Carloni.

La nota dalla Provincia

«Sono in corso di svolgimento i lavori per la riapertura del tratto della S.P. 265 Braccio Tomacella, interrotto a causa dell’incidente dello scorso mese di settembre. I lavori prevedono il rifacimento dei guardrail, delle fasce laterali e della pavimentazione stradale del tratto interessato, al fine di assicurare maggiore sicurezza. Compatibilmente con le condizioni meteorologiche, da cui dipendono i tempi di attuazione dei vari step progettuali, i lavori dovrebbero concludersi a breve».

L’attesa

La speranza è che il termine “breve” significhi “prima di Natale”. I disagi durante il periodo natalizio si moltiplicherebbero a dismisura e per automobilisti e operatori economici significherebbe un incubo infinito.