Il Comune di Gallinaro con l’ordinanza numero 5 a firma del responsabile del servizio dell’ufficio tecnico, il sindaco Mario Piselli, impone al legale rappresentante dell’associazione Casa Serena del Bambino Gesù «di provvedere a propria cura e spese, entro il termine perentorio di 90 giorni e con effetto dalla data di notifica del provvedimento definitivo a demolire e rimuovere le opere realizzate sulla strada pubblica vicinale Oliva, sul Fosso Vorga-Barone e su terreni privati ricadenti in area boschiva, con ripristino dello stato dei luoghi, previo presentazione di progetto di ripristino da approvarsi con eventuali pareri di competenza delle autorità sovracomunali».

Seguono gli avvisi, le disposizioni e le comunicazioni di rito in casi come questo che, per tutto quello che dallo scorso giugno in poi ha generato, sta diventando un braccio di ferro tra il Comune di Gallinaro da una parte e l’associazione Casa Serena del Bambino Gesù dall’altra.

Il contenuto

L’ordinanza di demolizione si riferisce ad alcune opere ritenute abusive e, in particolare, si legge nell’atto che «i lavori abusivi riguardano la realizzazione di una nuova opera (tracciato stradale, linea fognaria e impianto di depurazione) a servizio di un edificio di nuova edificazione ( “Casa Serena del Bambino Gesù”)» e che «i lavori di cui sopra risultano essere in contrasto con la normativa urbanistico edilizia vigente in quanto realizzati in assenza di titolo abilitativo» e dopo aver giudicato intollerabile «l’esecuzione di opere senza autorizzazione e/o titoli abilitativi e/o in difformità delle norme regolamentari» dichiara annullata la Scia (Segnalazione Certificata Inizio Attività) con tutti i suoi allegati presentata al Comune di Gallinaro lo scorso 30 giugno con protocollo 2529.

Due vie d’uscita

Per la verità nell’ordinanza si lascia aperta una porta: entro il termine di 90 giorni, «potrà essere presentata richiesta di accertamento di conformità, a condizione che i lavori eseguiti risultino conformi alla disciplina urbanistica ed edilizia vigente sia la momento della realizzazione e sia al momento della presentazione della domanda di sanatoria». Una seconda strada è quella delle carte bollate: presentare entro 60 giorni ricorso al Tar competente, altrimenti, in via alternativa ricorso straordinario al Presidente della Repubblica, da proporre questo entro 120 giorni dalla notifica dell’ordinanza.

Tutto questo quando Gallinaro sta vivendo un momento particolare nel rapporto con l’associazione Casa Serena del Bambino Gesù e le migliaia di persone che non cessano di reclamare i loro diritti. Sono diverse settimane, infatti, che una moltitudine di fedeli del Bambinello si riversa nel piccolo centro della Valle di Comino per chiedere il dissequestro delle opere realizzate. Eora, con l’ordinanza di demolizione fresca di notifica, le cose assumeranno un altro aspetto anche perché, come recita l’atto, in caso di mancata ottemperanza, anche parziale, si procederà alla segnalazione alla competente Autorità Giudiziaria in tema di reati penali.

Il sindaco di Gallinaro, Mario Piselli, procede spedito nel sostenere e argomentare le tesi assunte in questo confronto, che ormai va avanti da mesi in un clima che è un misto tra cautela e nervi tesi.