Allora assessore Refrigeri, iniziamo da Frosinone. Non le sembra che un capoluogo di provincia non debba attendere due anni e mezzo affinché si cominci solo con… un primo passo? Quanto altro tempo passerà per una soluzione definitiva e concreta? Ancora: perché tante polemiche con il Comune sui modi di intervento?
«Non ho mai alimentato polemiche. Rispetto le opinioni altrui, ma sul viadotto Biondi bisogna guardare la realtà dei fatti. La priorità è sempre stata quella della sicurezza della cittadinanza e di varare un progetto ponderato e non improvvisato, quindi un’opera che possa durare. Le do una notizia: il 18 settembre si terrà la conferenza dei servizi proprio sul viadotto Biondi. Da qui arriverà il via libera ai diversi interventi che sono stati raggruppati in un unico progetto amministrativo: il ripristino della viabilità su via Biondi, la protezione della spalla sud-ovest del viadotto e la sistemazione del versante interessato dalla frana. Non una toppa, ma un intervento solido e di sistema. Fra le altre cose aggiungo che non la sistemazione della porzione inferiore del versante franoso è già stata portata a termine dall’Ardis, ed è sotto gli occhi di tutti. Forse è utile spiegare che, proprio durante tale intervento, è stato necessario rimuovere la quasi totalità dei detriti precipitati ai piedi della frana. Questa rimozione ha tuttavia posto il problema dell’accesso alla porzione superiore del versante. I detriti, infatti, che avrebbero dovuto costituire base di appoggio per le lavorazioni utili al ripristino della viabilità superiore, hanno richiesto maggiori sondaggi, a causa di continui movimenti del fronte franoso. Da qui il tempo impiegato. Un’opera importante come il ripristino del viadotto Biondi ha richiesto attenzione massima. Un’attenzione che la Regione ha attivato inequivocabilmente, finanziando per intero progetto e lavori. Ora, restano solo i tempi amministrativi: la conferenza che inizia il 18 settembre durerà circa 60 giorni, e condurrà all’approvazione del progetto, del bando di gara e al contestuale impegno di spesa per appaltare l’intera opera».
Passiamo a Pontecorvo, alla situazione di via Lungoliri. La frana avvenne nel febbraio del 2013 (anche qui due anni e mezzo), da allora la strada è rimasta chiusa penalizzando oltre misura la città.
«Sulla frana di via Lungoliri abbiamo tenuto una tabella di marcia stringente e anche il sindaco di Pontecorvo ha espresso apprezzamento per il lavoro che questa Amministrazione ha svolto. Il responsabile del procedimento ha infatti preso possesso dell’intero iter amministrativo e ora siamo alla fase di verifica e validazione del progetto definitivo: entro quest’anno, quindi, potremo esperire la gara di affidamento con il conseguente avvio dei lavori».
E non c’è due senza tre. La frana lungo la Monti Lepini al confine tra Ceccano e Giuliano di Roma è lì da due anni e l'avvio dei lavori slitta sistematicamente. Intanto i mezzi pesanti sono costretti a una lunga deviazione e i residenti protestano. Il tutto con il perdurante silenzio di Regione Lazio e Astral. Quando la soluzione?
«La soluzione è già partita: la prossima settimana inizieranno i lavori, grazie a un finanziamento superiore a 500.000 euro. Si procederà subito con le dovute indagini di bonifica da ordigni bellici. A seguire, l’Astral posizionerà il cantiere per realizzare il contenimento dell’intero fronte franoso. Presto, dunque, sarà ristabilita in tutta sicurezza la normale viabilità».