Senz’acqua, riscaldamento e con una struttura dove piove all’interno. Questa è la triste storia di sette persone che da tre anni - da quando è scoppiata l’emergenza casa - sono state collocate in una scuola in località Cappella Morrone. Tre anni, durante i quali, i disagi non sono mai mancati. Ora, secondo quanto denunciano gli inquilini, si sono aggravati: per alcuni giorni sono infatti rimasti privi dei servizi essenziali come luce e gas perché il Comune non ha provveduto a pagare le bollette.

«Viviamo in una condizione pietosa, questo non è accettabile. Non è umano». Questo il duro sfogo di Maurizio, una delle sette persone che vive nella scuola, che punta l’indice contro l’amministrazione e al neo assessore lancia un appello: «Faccia qualcosa di concreto, provveda a fare quel che deve. Noi siamo degli esseri umani, questa situazione non è più sostenibile. Io, personalmente, sono determinato ad andare avanti nella battaglia e non escludo gesti clamorosi».

A difendere i diritti di tutti gli abitanti c’è l’Asia-Usb di Rino Tarallo che la settimana prossima incontrerà l’amministrazione anche per fare il punto sull’housing sociale che rischia di non essere più rifinanziato dal Comune e, quindi, tra un mese le otto famiglie che hanno avuto tale benefit rischiano di divenire occupanti abusivi di appartamenti.

Questioni che scottano e sulle quali - assicurano in Municipio - l’assessore Benedetto Leone sta lavorando alacremente. E sempre dal Comune trapela che quella di Cappella Morrone sarebbe una maxi bolletta per questo è stata contattata l’Enel per sapere i consumi effettivi. Inoltre quello di Cappella Morrone è divenuto tre anni fa un “albergo sociale” quindi gli inquilini dovrebbero ruotare, dicono sempre fonti interne al Comune: l’assessore Leone sta comunque studiando tutte le possibili soluzioni e già nei prossimi giorni potrebbe fornire risposte sulla struttura di Cappella Morrone e sull’housing sociale.