Ci vorranno sessanta giorni per fare chiarezza sulla macabra storia che ha suscitato clamore e incredulità a Ferentino e non solo. La storia di una giovane di ventâanni che, in preda alla paura e alla disperazione ha gettato e scaricato in bagno un feto di circa 4 mesi. Ma sarà proprio lâautopsia a chiarire anche lâetà .
Ieri mattina è stato conferito lâincarico per lâesame autoptico interno sul feto, a una anatomopatologa di una università di Roma. Esame eseguito nel pomeriggio nellâospedale âFabrizio Spazianiâ di Frosinone. La dottoressa ha preso sessanta giorni di tempo per la consegna dellâelaborato attraverso il quale si potrà fare chiarezza sulla dimensione, sullâeffettiva età del feto e la compatibilità con il tempo di assunzione del farmaco.
La raccapricciante storia è venuta alla luce mercoledì scorso. Le indagini della Polizia hanno portato a denunciare una ventenne di origine romena accusata di aver scaricato il feto. Ed è stata proprio la giovane mamma, difesa dallâavvocato Alessandro Loreto, durante lâinterrogatorio dellâaltro ieri, a confessare tutto. Un gesto, ha sottolineato con un pianto liberatorio, frutto della paura e della disperazione. Ha anche dichiarato che il compagno non era a conoscenza né dellâaccaduto, tantomeno della gravidanza.
Sarà lâautopsia, dunque, a fare chiarezza sulla macabra vicenda scoperta in unâabitazione in via Pigna, zona periferica di Ferentino, al confine con Anagni. Le indagini sono scattate dopo la segnalazione di un operaio impegnato nella manutenzione di una tubatura in prossimità di alcune case. Ha scoperto, infatti, che allâinterno câera un feto umano, già sviluppato. Subito la chiamata alla polizia. Immediato lâintervento sul posto delle Volanti, della Squadra Mobile e della Polizia scientifica che, analizzando i luoghi del ritrovamento, hanno fin da subito individuato gli appartamenti dai quali poteva essere stato introdotto il feto nella tubatura. Lâattenzione degli investigatori, però, si è concentrata sullâabitazione di una giovane coppia, al cui interno sono stati trovati dei farmaci normalmente utilizzati per gli aborti illegali. Per la ventenne è scattata quindi la denuncia.