Dopo i funerali di Domenico Cinelli, la famiglia riflette sul da farsi. Errore umano, negligenza, malasanità : non sanno bene ancora come definire lâepisodio che ha sconvolto le loro vite. Quanto accaduto non trova al momento alcuna spiegazione plausibile e si confida nella giustizia.
Domenico Cinelli, 79 anni, da un mese aveva scoperto di avere un grave male ai polmoni. In attesa delle adeguate cure mediche, era tornato a casa per trascorrere i giorni della malattia in famiglia. A casa però non aveva niente di utile se non qualche farmaco per alleviare il dolore. «Nemmeno lâossigeno a portata di mano â raccontano i figli - colpito ai polmoni dal male del secolo, era in attesa della chemio ma forse quella crisi respiratoria i medici potevano prevederla».
Tanti i dubbi che restano: forse una bombola di ossigeno vicino al letto gli avrebbe fatto superare la nottata, forse lâarrivo dellâambulanza qualche minuto primo avrebbe potuto evitargli una morte così atroce. «Papà non respirava e chiedeva a noi notizie dei soccorsi. Mentre continuavamo a rassicurarlo sullâimminente arrivo del medico, andava avanti lâassurdo scambio di telefonate con gli operatori sanitari che non riuscivano a trovare lâindirizzo. Abbiamo preso la macchina per raggiungerli, ma arrivati nel posto indicato non câera nessuno».
Possibile che lâambulanza non sia riuscita a percorrere Ceprano-La Lucca (tutta strada provinciale) in meno di 20 minuti? «Câè invece voluta unâora per arrivare a casa, quando ormai era troppo tardi. Siamo indignati: potevano chiedere lâintervento di un altro mezzo se proprio non riuscivano a trovarci. Potevano almeno dirci di accompagnarlo allâospedale più vicino, lo avremmo fatto. Invece niente». Una famiglia ancora sotto shock quella che al momento si trincera dietro il proprio dolore.